UFO: Profession Of Violence

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Conosciuti più per quei brani che sono delle vere e proprie bombe di energia, gli UFO hanno avuto anche un lato più soft, ogni disco, in genere, comprendeva almeno un brano più rilassato, una ballad. Parliamo ad esempio di Profession Of Violence, tratto da THE WILD, THE WILLING AND THE INNOCENT, del 1981: un esempio perfetto.

La storia di questo pezzo inizia con il chitarrista Paul Chapman: come ricorda lui stesso, compose l’incredibile assolo che costituisce praticamente la seconda parte della canzone a mollo delle acque calde e tranquille dell’isola tropicale di Montserrat, dove gli UFO stavano registrando il loro disco del 1980 NO PLACE TO RUN. “Quello è stato l’unico assolo che io abbia scritto prima ancora di avere un brano in cui inserirlo. Andavo sempre in spiaggia con la mia Ovation acustica e me ne stavo nell’acqua fino alle ginocchia a jammare da solo. Niente onde. Me ne stavo lì per ore, mentre i piedi mi si raggrinzivano.
Questa descrizione del processo creativo risveglia una serie di ricorsi in Phil Mogg, lo facevano spesso: creare una sequenza di accordi per poi costruirci intorno la canzone.

L’intensità del testo di Mogg per Profession Of Violence, era enfatizzato alla perfezione da un arrangiamento per archi scritto da Paul Buckmaster, un noto violoncellista che aveva collaborato con molti famosi negli anni 70 e oltre, fra cui anche Elton John o i Rolling Stones.
Eravamo un disastro a gestire il budget, per cui non mi venne in mente di chiedere quanto volesse: realizzare quel disco ci indebitò fino al collo. Praticamente, ci ficcarono nello Studio One e ci dissero di farlo. Era uno studio molto caro.” ha detto Mogg, ricordando come registrarono il disco senza un produttore.
Lasciarci fare da soli non è mai stata una buona idea. Il nostro indebitamento cresceva a velocità vertiginosa. Praticamente, l’abbiamo saldato nel 2002.” Per fortuna l’esperienza si rivelò felice: “Ci divertimmo, a fare quel disco. Non ci furono le solite tensioni che capitano in studio. Il London Air era nel centro di Londra, vicino ad Oxford Circus, e l’impressione finale fu che avevamo fatto un disco di sano e autentico rock ‘n’ roll inglese.

Paul Chapman: “Il giorno che registrammo Profession Of Violence, era arrivata dall’America la mia B.C. Rich rossa a 10 corde. Eravamo stati in tour con gli Aerosmith e Joe Perry ne aveva una – una cosa spaziale cattivissima. La vidi e dissi: ‘Ne voglio una anch’io!’” Quindi, appena tornati, corse ad acquistarla, tornò in studio, attaccò il cavo e registrò l’assolo.
Alla fine dell’assolo, tenni la nota e ci aggiunsi un effetto eco: sembrava la Terza guerra mondiale! Mi piaceva un casino, così dissi a Steve: ‘Sarebbe un peccato se lo editassi’. Purtroppo, quando il disco uscì, scoprii che fu esattamente ciò che Steve aveva fatto: mi aveva frainteso. Pensava gli avessi chiesto di editarlo. Non sono mai più riuscito a ripetere quell’effetto. Probabilmente, dei cavi si erano sovrapposti. È l’unica cosa che rimpiango di quel disco.

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