Ieri sera al Core Festival, alle 22:45, si è esibito Calcutta nel palco principale, quest’anno sponsorizzato Aperol Spritz. Prima di lui, tra le 19:00 e le 22:30 sono andati in scena alcune delle figure più interessanti della scena musicale italiana, come l’audace Myss Keta, il gruppo indie Pinguini Tattici Nucleari e Ghemon, il cantautore rap reduce da Sanremo 2019.
L’allestimento è stato molto simile a quello delle esibizioni 2018 e 2019, caratterizzato da grafiche e rimandi alle influenze pop anni 80 e 90. Una delle novità è stata l’esecuzione del nuovo brano del cantautore di Latina: “Due Punti”, prodotta come i precedenti brani e album dalla casa discografica Bomba Dischi.
Tra i brani tutti grandi classici di Calcutta: “Rai”, “Oroscopo”, “Kiwi”, “Milano”, “Frosinone”, “Gaetano”, “Del Verde”, “Cosa mi manchi a fare”.
La sorpresa è però arrivata durante l’esecuzione di uno dei suoi brani più amati, “Paracetamolo”. Che fosse una versione strana e rimaneggiata è stato chiaro fin dall’attacco, cantato in spagnolo, ma la vera sorpresa è stato il passaggio che ha svelato il doppio senso del brano (già noto, per carità, ma mai dichiarato): anziché la frase “si vede che hai provato qualcosina, parlano le tue pupille”, Calcutta ci rende esplicita la vera identità del Paracetamolo cantando “si vede che hai tirato cocaina, parlano le tue pupille”. Del resto, dopo l’esibizione di Myss Keta…
Nel nostro video del concerto il passaggio “incriminato”, che sta già scatenando i fan:
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