Il Greenwich Village, o più semplicemente il Village, come confidenzialmente lo chiamano quelli che ci hanno vissuto o che ci hanno passato interminabili serate ad assistere alle prime esibizioni di Bob Dylan, Joan Baez, Dave Van Ronk, Joni Mitchell, Phil Ochs o Simon & Garfunkel. In quel magico quadrilatero di Manhattan che va da Washington Square (col suo arco inconfondibile) a Houston Street e da Broadway Street sino alla quattordicesima, l’unica strada del Village priva di un nome proprio – quella delle strade con un nome è una delle cose che più contraddistingue il quartiere.
E poi ci sono i locali, quelli storici che basta nominare per pensare subito a fumose performance, forse dilettantesche, forse improvvisate, ma fondamentali per lo sviluppo della musica dei Sessanta e dei decenni successivi: il Gaslight e il Bitter End, dove Fred Neil era il Maestro di Cerimonia indiscusso, ancora lontano dall’improvviso successo di Everybody’s Talkin’(inserita in un film di culto come "Un uomo da marciapiede"), e decideva il destino dei giovani folksinger in attesa di una possibilità. Ma c’erano anche il Café Wha e il Gerde’s Folk City, situato nella zona ovest del Village, la stessa dove è ambientata una delle serie televisive più celebri di sempre: Friends
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