Si dice che la tecnologia si rinnovi ogni 18 mesi: quello a cui ci eravamo abituati muta, cambia, si trasforma incessantemente. Prendiamo il giradischi, ad esempio. Strumento semplicissimo: il disco ruota, la puntina sta ferma e scorre nei solchi che girano sotto di lei, giusto? Così è stato per anni e anni. Il disco girava e la musica si creava. Bene, dimenticate tutto. Immaginate un mondo dove è il vinile a stare fermo e qualcosa gira sul disco. Producendo la musica. Ci sono addirittura due possibilità.
La prima è il RokBlok, un apparecchio realizzato dalla Pink Donut, compagnia di San Francisco guidata dal designer Logan Riley. Il RokBlok è una specie di blocco di legno, con altoparlanti interni, che si muove lungo i solchi e grazie alla puntina inserita nella sua pancia fa sì che i dischi suonino.
Ma se col RokBlok parliamo ancora di puntine, con Love entriamo in un’altra dimensione. Love è un apparecchio sviluppato da Yves Behar che si spinge ancora più avanti nella filosofia del RokBlok, eliminando la puntina e basando l’interazione tra vinile e riproduttore sul sistema Bluetooth. In pratica, si posa il vinile sul supporto fisso, e poi si poggia il Love sul perno centrale e a quel punto lo strumento gira sul vinile catturando i suoni e trasmettendoli agli altoparlanti tramite il sistema Bluetooth. Il tutto controllabile via smartphone, che dovrebbe essere in grado di identificare il disco, trovare le copertine in rete, memorizzare eventuali stop nell’ascolto per ripartire da dove si era interrotta la riproduzione del brano.