Scalinata verso il Paradiso o ascensore per l'Inferno? Quando Stairway to Heaven venne accusata di satanismo.
La lista delle leggende metropolitane legate alla musica tende all'infinito: dai complotti reltivi alla scomparsa di un artista famoso – come nel caso di Michael Jackson, scomparso prematuramente nel 2009 ma creduto ancora vivo e nascosto in qualche remoto angolo del pianeta – alla corrente di teorie diametralmente opposte – come fu per Paul McCartney, creduto morto da molti e sostituito da un sosia in modo da non creare problemi all'ascesa dei Beatles.
Su quest'ultimo, esiste una vera e propria sfilza di possibili prove a supporto della teoria riguardante la sua scomparsa, fra le quali anche alcuni borbottii di Lennon fra I'm So Tired e Blackbird, pezzi contenuti nel famoso WHITE ALBUM del 1968, che ascoltati al contrario sembrerebbero comporre la frase “Paul is a dead man. Miss him” ovvero “Paul è morto. Mi manca”.
Questa tecnica, usata da chi si è divertito a scovare possibili indizi nascosti nei testi di alcuni brani famosi, si chiama backmasking e consiste proprio nell'ascoltare dischi al contrario e, con molta attenzione e spesso una buona dose di fantasia, scovare dei riferimenti nascosti ad arte dagli autori.
Una delle band sui cui pezzi è stato sperimentato più e più volte il backmasking sono i Led Zeppelin e, in particolare, è stato analizzato il loro pezzo più famoso, Stairway To Heaven (qui nella versione remastered del 1990).
Il pezzo originale risale al 1971, momento di fermento senza precedenti nell'ambito della musica rock, che si faceva veicolo di sperimentazioni e trasgressioni di ogni genere. Forse è anche per questo che i movimenti dei Led Zeppelin iniziarono a essere osservati da molti fan (e non) e tenuti sotto controllo in attesa di qualche passo falso da smascherare prontamente. Sono stati i Led Zeppelin stessi a fomentare queste dicerie lasciando, volutamente, un ampio alone di mistero attorno a se stessi e alle proprie opere. Si può andare anche oltre affermando che la band non ha mai nascosto il proprio interesse per l'occulto, anzi, alcuni membri l'hanno confermato diverse volte, il che non ha fatto che aumentare le dicerie (più o meno aderenti alla realtà) nei loro confronti.
Nel 1985, i membri della band britannica furono perfino denunciati dall'associazione Parents Music Resource Center (che valutava se i contenuti di alcuni brani fossero o meno moralmente corretti e educativi) perché accusati di diffondere messaggi satanici.
Tornando a Straiway to Heaven, al contrario di quello che sembra indicare il titolo, molti hanno pensato che, invece di un'ascesa verso il Paradiso, il gruppo avesse voluto rappresentare una discesa verso gli inferi. In particolare, a destare sospetto fu la frase “Sometimes words have two meanings” ovvero “A volte le parole hanno due significati”. Fu proprio da questo verso che partirono le ricerche sul brano fino ad arrivare alla scoperta che, se ascoltata al contrario, la frase “There's a feeling I get...” (“C'è una sensazione che provo...”) – nella prima parte del brano – diventerebbe “I've got to live for Satan”, quindi “Devo vivere per Satana”.
Le ricerche non si sono fermate qui, anzi: un'intera strofa è stata tacciata di satanismo. Eccola con la relativa trascrizione che ne è stata data se ascoltata al contrario:
If there's a bustle in your hedgerow, don't be alarmed now it's just a spring clean for the May Queen. Yes, there are two paths you can go by, but in the long run there's still time to change the road you're on.
Se c'è trambusto nella tua siepe, non ti allarmare, sono solo le pulizie di primavera in onore della Regina di Maggio. Sì, ci sono due strade che puoi percorrere, ma a lungo andare ci sarà ancora tempo per cambiare la strada che hai intrapreso.
Here's my sweet Satan, the one whose little path won't make me sad, whose power is saint...he'll give the growth giving you six-six-six, and in a little tool shed he'll make us suffer sadly.
Oh ecco il mio dolce Satana, la cui piccola via non mi renderà triste, il cui potere è sacro...egli darà progresso dandoti il sei-sei-sei, in un piccolo capanno per gli attrezzi ci farà soffrire tristemente.
Sembrerebbero parole inequivocabili lette in questo modo. Nonostante ciò, Robert Plant affermò in un'intervista che sarebbe stato da pazzi mettersi a inserire tali messaggi in un brano apposta e che, in realtà, Stairway to Heaven era stata scritta con tutte le migliori intenzioni e lo rattristava il fatto che fossero nate tali speculazioni a riguardo. Anche Jimmy Page ci tenne a smentire i pettegolezzi, nonostante non smentì di essere un appassionato del mondo dell'occulto. Per ultimo, perfino il tecnico del suono che aveva lavorato all'intero album, Eddie Kramer, confermò che si trattava solo di dicerie senza fondamenta.
Insomma, il gruppo smentisce ma, ancora oggi, molti estimatori e non dei Led Zeppelin rimangono convinti di aver sentito dei messaggi nascosti nei loro brani. Ecco, qui sotto, la versione al contrario del brano, con relativi messaggi nascosti. Ai posteri l'ardua sentenza.