Quando nel maggio del 1967 i Procol Harum pubblicarono il loro singolo d'esordio, A Whiter Shade of Pale, probabilmente non immaginavano che sarebbe diventato uno dei loro pezzi più coverizzati.
Il brano venne concepito come una sorta di esperimento che prevedeva la fusione della musica classica con il sound più accessibile, per così dire, del soft rock. Più di cinquant'anni dopo possiamo confermare che l'esperimento è riuscito in pieno.
Con A Whiter Shade of Pale i Procol Harum entrarono a gamba tesa nella storia della musica facendosi ricordare per sempre come uno dei gruppi prog più promettenti e di talento dell'epoca, ma non solo: non si trattò solo di un successo di critica, riservato a un pubblico di nicchia esperto in tecnicismi, ma anche di un grande successo di pubblico che si appassionò fin da subito al rock progressivo portato avanti dalla band britannica.
Il 25 maggio 1967, A Whiter Shade of Pale entrò nella classifica inglese stilata dal mensile «Record Retailer» e, l'8 giugno, raggiunse poi il primo posto, mantenendolo per ben sei settimane consecutive.
Per via dell'incredibile successo raggiunto, la canzone venne ripresa da innumerevoli artisti. Fare una lista esaustiva delle cover del brano che nel tempo sono state realizzare sarebbe quasi impossibile, ma ve ne proponiamo alcune di quelle che ci sono rimaste maggiormente nel cuore.
Se parliamo di cover di A Whiter Shade of Pale è impossibile non citare quella del 1995 della cantante scozzese Annie Lennox. Si tratta del secondo singolo estratto dal secondo album come solista della cantante, MEDUSA.
La cover venne inserita nell'album del 1999 del cantautore statunitense, TIMELESS: THE CLASSICS VOL.2, interamente dedicato, come dice il titolo, a cover di grandi classici.
In questo caso si tratta di una versione strumentale del brano registrata dal quartetto rock britannico nel 1986 come parte del loro album MOONLIGHT SHADOWS.
Il famoso sassofonista statunitense ripropose una propria versione soul del pezzo nello stesso anno di pubblicazione dell'originale, inserendolo all'interno del suo album KING SIZE SOUL. Eccola nella versione live.
Anche alcune band nostrane sono famose per aver proposto reinterpretazioni di A Whiter Shade of Pale. Per esempio, i Dik Dik che nel 1967 pubblicarono la loro famosissima Senza luce (su testo di Mogol) come rielaborazione del brano originale.
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