Come Ronnie Wood divenne un vero Rolling Stone

Prima di entrare nei Rolling Stones, Ronnie Wood era un amico, e soprattutto un grande fan. Ecco come un chitarrista-pittore divenne la spalla di Keith Richards.

Ronald "Ronnie" David Wood nasce a Hillington, nella periferia di Londra, il 1 giugno del 1947. Durante l'infanzia, non sogna di fare il musicista, ma il pittore, una vocazione che, del resto, lo accompagnerà per tutta la vita, anche dopo aver imbracciato una chitarra.

Si diploma così alla Ealing School of Art, mentre il rock lo aspetta dietro l'angolo. La sua carriera da musicista professionista inizia infatti nel 1964, quando Ronnie ha appena diciassette anni: suona come chitarrista per i Birds, una band di rhythm and blues con base a Yiewsley, a ovest di Londra, per cui si cimenta anche alla scrittura dei brani. Prosegue con gli Artwoods, i Creation, i Santa Barbara Machinehead.

Accanto alla chitarra, per Ronnie c'è il basso, che suona durante i concerti del Jeff Beck Group, insieme a Rod Stewart. È proprio con il celebre cantautore britannico che, nel 1970, il musicista dà vita ai Faces (ex Small Faces). La band, nella prima metà degli anni Settanta, pubblica ben quattro album in studio. Wood dà il suo contributo al basso, alla chitarra, all'armonica, alle voci e pure alla composizione dei testi. Insomma, una figura tanto talentosa quanto eclettica.

È forse per questo che viene notato dagli Stones. Ronnie Wood, prima di essere uno Stone, era un fan, da sempre, nonché un grande amico del noto chitarrista Mick Taylor, colui che aveva preso il posto di Brian Jones.

La relazione tra la band e Wood comincia così, con una serie di amichevoli collaborazioni e aiuti reciproci. Prima, Mick Jagger e Keith Richards lo chiamano a incidere It's only rock 'n roll (but I like it). Poi, soddisfatti del suo contributo, lo ricompensano nella lavorazione del suo primo album solista, dal curioso titolo di I'VE GOT MY OWN ALBUM TO DO.

Ancora nei Faces, Ronnie accetta l'ingaggio degli Stones come sostituto di Mick Taylor, che aveva intrapreso una carriera solista, nel loro tour nordamericano del 1975. La scelta si rivela un enorme successo: il rapporto chitarristico con Keith Richards è perfetto e in armonia con l'essenza e l'immagine del gruppo.

L'inserimento, tuttavia, non viene confermato immediatamente. Gli Stones tengono Ronnie sulle spine e organizzano provini con chitarristi del calibro di Eric Clapton, Jeff Beck, Harvey Mandel e Wayne Perkins. La decisione diviene finalmente definitiva nel 1976: poco prima dell'uscita del nuovo album (in tempo per la foto di copertina) la formazione inglese comunica che Ronnie Wood è a tutti gli effetti un Rolling Stone.

E oltre a Keith Richards e compagnia? Per Ronnie ci sono sempre state la carriera solista e, naturalmente, la pittura, mai abbandonata.

Nel 2011, il chitarrista dei Rolling Stones ha donato un suo quadro all'Hard Rock Cafè di Venezia, battuto all'asta nel 2016 per raccogliere fondi per la manutenzione dell'area di Piazza San Marco.

Unique Number 1. – questo il titolo del dipinto –rappresenta Charlie Watts con le bacchette e Keith Richards con la chitarra, accanto a foto e scalette originali dei concerti dei Rolling Stones.

Molte delle opere di Wood sono esposte alla Royal Academy of Arts di Londra. Quale occasione migliore che il compleanno dell'artista per darci un occhio?

Marialuisa Miraglia

Nata negli anni sbagliati, amo guardare film in bianco e nero e sorseggiare tè caldo mentre "The Dark Side of the Moon" corre sul giradischi.

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Marialuisa Miraglia

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