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Steve Vai, Frank Zappa e quel provino impossibile

Steve Vai ha alle spalle tre Grammy e una fama mondiale. Ma cosa accadde quando, poco più che adolescente, fece un'audizione per la band di Frank Zappa?

Il suo nome è Steven Siro Vai, la sua musica è leggenda. Nato il 6 giugno 1960 a Carle Place, nello stato di New York, ma di origini pavesi (il 22 luglio 2012 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria presso il comune di Dorno), Vai ha saputo negli anni farsi strada: sia come dei musicisti più importanti della sua generazione, eccentrico polistrumentista, sia come uno degli shredder (termine che indica un musicista, in questo caso un chitarrista, dotato di notevole tecnica e velocità) più apprezzati e dotati. 

Tre Grammy Awards, una lunga carriera accanto a David Lee Roth dei Van Halen, Alcatrazz e Whitesnake, oltre che da solista. Poi, il ruolo del "chitarrista indemoniato" nel film Mississippi Adventure di Walter Hill. Infine, negli anni Novanta, il progetto G3, con il suo vecchio maestro di chitarra Joe Satriani, che gli permette ancora oggi di girare il mondo con alcuni dei guitar heroes più virtuosi di sempre.

Portrait: Valeria Portinari

E, se tutto questo non è abbastanza, pensate che Steve Vai esordì a poco meno di vent'anni. Nel 1979, infatti, frequentò il Berklee College of Music di Boston. Proprio qui si fece notare da un certo Frank Zappa, già all'epoca una leggenda del rock. Il musicista di Baltimora lo assoldò prima nel ruolo di trascrittore di partiture, poi come esecutore dei suoi brani più complessi.

Suonare con Frank Zappa, al tempo, era una vera impresa. E Steve Vai avrebbe ricordato per sempre quel provino, per cui si presentò terrorizzato come uno studente al banco d'esame.

Il chitarrista e compositore statunitense, infatti, era noto per le audizioni complicatissime e stressanti cui sottoponeva i suoi aspiranti colleghi. L'allora diciassettenne Steve Lukhater, fondatore dei Toto, ad esempio, raccontò di essere stato letteralmente "torturato": Frank gli chiedeva infatti di suonare alcune battute ma, allo sbaglio di Lukather, anziché farlo riprovare, Zappa gli proponeva continuamente qualcosa di diverso, tale da mandare in crisi il volenteroso chitarrista.

A Steve Vai, invece, le cose non andarono così. Zappa, naturalmente, non lo mise a suo agio il giorno del provino, facendogli eseguire una parte di chitarra prima nel modo tradizionale, poi in 7/8 e in "7/8 reggae". Aggiungendo in seguito una nota dopo l'altra fino a rendere la parte fisicamente impossibile da suonare per qualsiasi essere umano.

Steve, a un certo punto, fu costretto ad ammettere umilmente "Non ci riesco" e si preparò a tornare a casa, ma Zappa lo fermò: "Sei nella band".

L'avventura musicale di Steve Vai era appena cominciata. E che inizio!

Marialuisa Miraglia

Nata negli anni sbagliati, amo guardare film in bianco e nero e sorseggiare tè caldo mentre "The Dark Side of the Moon" corre sul giradischi.

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Marialuisa Miraglia

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