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Joy Division: quella copertina che passò alla storia

Anche a chi non conosce i Joy Division sarà capitato di imbattersi nella copertina dell'album UNKNOWN PLEASURES, magari su una t-shirt, o su un murales, o addirittura tatuata. La storia della cover che divenne un'icona globale:

Il 15 giugno 1979 usciva UNKNOWN PLEASURES, album di debutto dei Joy Division. Il disco, unico del gruppo pubblicato mentre il cantante Ian Curtis era ancora in vita (qui la storia della sua ultima esibizione), è sicuramente uno dei più influenti della scena punk e new wave. Inoltre, grazie ai suoi testi malinconici (scritti da Curtis) e dalla voce profonda del cantante che riproduce atmosfere desolanti, UNKNOWN PLEASURES è oggi considerato una delle opere capostipiti del gothic rock

Ad attirare il pubblico fu però anche la copertina dell'album, che ben presto divenne un cult nell'iconografia mondiale. T-shirt, post sui social network, murales e perfino tatuaggi: la cover di UNKNOWN PLEASURES è ovunque. Ma chi la inventò? E da dove prese l'idea? 

La copertina fu realizzata da Peter Saville, un grafico della Factory records. Pare però che l'idea fosse stata del batterista della band, Stephen Morris. Fu egli a imbattersi, all'interno della Cambridge Enciclopedia of Astronomy, in una serie di linee nere su fondo bianco, che da molti vengono scambiate per il battito del cuore umano. Morris riconobbe subito l'immensa portata evocativa contenuta in quelle semplici linee, e pensò che sarebbe stata adatta alla copertina di un disco. 

Propose così l'immagine a Saville, che ne rimase abbagliato. Egli, per renderla ancora più potente, ne realizzò il negativo, dando origine alla copertina che tutti noi oggi conosciamo così bene: una serie di linee bianche su fondo nero. Ricorda Saville: 

È un’immagine sia tecnica che sensuale. È tesa come la batteria di Stephen Morris ma è anche fluida: molti sono convinti che rappresenti il battito del cuore. 

Le linee scelte da Saville sono perfette per rappresentare la malinconia cosmica dell'album di debutto dei Joy Division. Ma cosa rappresentano? Su tratta di un grafico che riporta la frequenza di segnale di una stella pulsar, ovvero una stella di neutroni. Non si tratta però di un corpo celeste qualunque, ma della prima pulsar scoperta e osservata dall'uomo, la CP1919

I primi ad osservare la stella in questione furono Jocelyn Bell Burnell e Antony Hewish (che per la scoperta vinse anche un premio Nobel), il 28 novembre 1967. I due osservarono un segnale regolare emesso da  un corpo celeste, e ne cercarono l'origine. Notarono così la stella pulsar. Il segnale emesso dalla stella era talmente regolare, che alcuni credettero che si trattasse di un messaggio alieno. Ovviamente Hewish e Brunell scartarono questa ipotesi, ma la trovarono comunque divertente e perciò decisero di chiamare il segnale LGM-1 (da "Little Green Men", piccoli uomini verdi). 

Saville e Morris riuscirono a cogliere la poesia di quelle linee di frequenza scoperte per caso, e la trasformarono in una delle copertine più iconiche e famose della storia del rock

Ilaria Aceto

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Ilaria Aceto

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