Bob Dylan e il tributo al suo maestro: Woody Guthrie

woody guthrie

Una delle prime fonti di ispirazione per Dylan (e per molti artisti folk di quel periodo) fu il grande Woody Guthrie. Ecco uno dei tributi che Dylan volle dedicare al proprio mentore. 

Forse non tutti conoscono il legame speciale che ha unito Bob Dylan a colui che viene considerato come uno dei pionieri del folk rock negli States: Woody Guthrie. Non solo Dylan ha spesso citato Guthrie fra le maggiori influenze che hanno ispirato alcuni dei suoi pezzi più belli ma lo riconosce anche come un vero e proprio mentore

Dylan, però, non fu il primo "allievo" di Guthrie: negli anni immediatamente successivi al secondo dopoguerra, in effetti, il cantante folk americano Ramblin' Jack Elliott frequentava molto spesso la casa newyorkese di Guthrie per intrattenersi con il maestro nonostante lo scopo di questi incontri non fosse strettamente didattico, come dichiarò Elliott stesso:

Woody mi ha semplicemente detto "Se vuoi imparare qualcosa, allora rubalo – è così che ho fatto io per imparare da Lead Belly" (N.d.R. musicista e cantautore folk e blues citato da Guthrie fra le sue fonti di ispirazione). 

Nonostante ciò, è innegabile che la formazione artistica e stilistica di Elliott sia passata inevitabilmente da Guthrie e, come Elliott aveva imparato dal maestro, così anche Dylan, diverso tempo dopo, dichiarò di aver ricevuto nozioni molto importanti per il proprio percorso artistico. Più che da Guthrie, Bob imparò da Elliott, che fece da mediatore fra i due dato che la galoppante malattia neurodegenerativa che affliggeva Guthrie non gli permetteva più di essere lucido come avrebbe voluto. 

Il rapporto fra i due continuò anche al di fuori della sfera strettamente artistica: quando verso la fine degli anni 50 Guthrie venne ricoverato in un ospedale psichiatrico perché la malattia gli aveva quasi del tutto tolto l'abilità di muovere volontariamente i propri muscoli, l'appena diciannovenne Dylan fu uno dei suoi visitatori più assidui. La stima di Dylan nei confronti di quello che riteneva il proprio maestro era, in effetti, davvero sconfinata, come si evince da alcune sue dichiarazioni:

Le sue canzoni erano quelle di un vero fuoriclasse. Dentro ai suoi brani veniva racchiusa l'umanità intera. 

Quando Guthrie spirò, il 3 ottobre del 1967, la sua opera artistica era stata promossa da quelli che sarebbero diventati i fautori della nuova ondata di folk-rock in America fra cui, ovviamente, troviamo Dylan in prima linea.

È dedicato al maestro di una vita il pezzo del 1962 di Dylan Song to Woody, inserito nell'eponimo album d'esordio del cantautore.

Riguardo a questo magnifico tributo all'artista è interessante notare l'utilizzo da parte di Dylan della melodia di 1913 Massacre, una ballad scritta e pubblicata da Guthrie nel 1941 riguardante la strage della vigilia di Natale del 1913. Quel giorno, dei minatori in sciopero a Calumet (in Michigan) persero la vita assieme alle proprie famiglie poiché, durante un party natalizio molto affollato, qualcuno urlò "al fuoco!" seminando il panico fra le persone. Molte di loro vennero calpestate dalla folla perdendo la vita.

Parecchi storici (e Guthrie stesso) credono che non si sia trattato di un incidente: probabilmente colui che diede l'allarme lo fece nell'interesse dei gestori della miniera presso la quale molti dei minatori lavoravano, con lo scopo di creare scompiglio e, possibilmente, provocare la morte di qualcuno. In tal modo, si sarebbe distrutta l'alleanza sindacale che i minatori avevano creato. 

Ci lasciamo con il pezzo originale, un'interessante interpretazione dei fatti storici di quello sfortunato Natale. 

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