Dopo aver avviato la loro carriera con la musica pop degli anni Sessanta, i Bee Gees brillarono nel panorama della disco music degli anni Settanta, che resero indimenticabile con Saturday Night Fever. Il loro vero e proprio marchio di fabbrica, tuttavia, si consolidò ben prima di questo grande successo.
La svolta avviene con Nights on Broadway, quando Barry, Maurice e Robin si trovano in sala di registrazione per l’album MAIN COURSE.
È il 1975 e i Bee Gees hanno già lavorato al fianco del produttore Arif Mardin. È lui, spalla e produttore del gruppo, ad avere l'idea che cambierà la storia dei Bee Gees per sempre. Mentre registrano Nights on Broadway, capolavoro della musica pop, Mardin azzarda “Somebody has to come out and scream”.
E Barry Gibb non ci pensa due volte. Si fa avanti e improvvisa degli acuti in stile R&B: è così che scopre una voce che non avrebbe mai pensato di avere. Non è ancora lo stile inconfondibile di Saturday Night Fever, ma è l’inizio della grande rivoluzione del falsetto.
Barry, che all’epoca ha solo 29 anni, comincia a sviluppare questa voce nascosta e sorprendente, e a cantare vere e proprie strofe con essa, aggiungendo così l'ingrediente definitivo.
Il cantante padroneggia con naturalezza una tecnica vocalica che permette agli uomini di raggiungere i registri più alti, a cui altrimenti solo le donne, avendo corde vocali più sottili e flessibili, arrivano senza troppa forzatura.
Non c’è passaggio brusco, troppo netto o artificioso quando Barry canta in falsetto. E con il tempo ne comprende il forte ed estroso legame con il rock ‘n’ roll.
Quando mi guardo indietro è qualcosa di cui dovrei essere orgoglioso. Brian Wilson, Frankie Valli e addirittura Prince – non si fanno scrupoli a farlo.
Così dice Barry in un’intervista con Piers Morgan.
Andando abbastanza indietro nel tempo, il primo disco rock 'n' roll che ho sentito è stato LITTLE DARLIN, dei Diamonds, ed era in falsetto. Quindi credo che in un certo senso il falsetto sia stato parte integrante del rock ‘n’ roll.
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