Rino amava il teatro: fu una delle grandi passioni della sua vita. Era ancora giovanissimo quando incontrò quelli che sarebbero stati i suoi compagni di mestiere al Folkstudio. Questo locale storico, nato nel 1960, si trovava in via Garibaldi 59 a Roma. Sviluppatosi come circolo culturale, e soprattutto musicale – proprio qui si esibì uno sconosciuto Bob Dylan, di passaggio per la capitale, nel 1962 – divenne anche un cabaret. E Rino Gaetano amava esibirvisi, insieme a Francesco De Gregori, Antonello Venditti e altri (con cui il nostro cantautore ebbe anche qualche problema…)
Quando pensiamo a Rino Gaetano, immaginiamo un uomo fuori dagli schemi, che seppe giocare con la falsità del mondo dello spettacolo: e proprio un atto di satira fu quello del Discoestate di Rieti, nel 1979: Rino doveva esibirsi, ma gli organizzatori volevano che cantasse in playback. Quando giunse il momento di cantare, invece di mimare le parole Rino si fumò una sigaretta!
Se avete in casa il vinile di RESTA VILE MASCHIO, DOVE VAI? forse dopo questa curiosità andrete subito a cercarlo. L’album venne pubblicato con un errore di stampa sulla copertina, dov’era scritto “Contiene hai Maria”, invece che “Ahi Maria”, la magnifica canzone di Rino.
Forse non sapevate che Rino si era cimentato anche nella radio, debuttando con un programma chiamato Canzone d’Autore, nel 1978. Il cantautore voleva con questo dare luce agli artisti emergenti, snobbati dagli altri media e invece invitati da lui a partecipare con un proprio brano.
L'aneddoto più triste che riguarda Rino Gaetano è la nota coincidenza tra il suo brano La ballata di Renzo e il tragico incidente stradale in cui il cantautore perse la vita. Renzo moriva rifiutato sistematicamente, per un motivo o per l’altro, da tutti gli ospedali.
Lo stesso rimbalzo costò la vita a Rino Gaetano, che non fu curato per mancanza di attrezzature al Policlinico Umberto I, e nessun altro ospedale contattato sembrava avere posti per lui. L’assurdità di questa situazione venne poi indagata, ma le domande ancora oggi sono moltissime.
La strada era buia, s'andò al S. Camillo
e lì non l'accettarono forse per l'orario,
si pregò tutti i santi ma s'andò al S. Giovanni
e lì non lo vollero per lo sciopero.
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