Intervista a Mameli: “AMARCORD è un insieme di ricordi, fotografie e sensazioni”

AMARCORD è il titolo del primo album ufficiale di Mameli, in uscita oggi. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare qualche aneddoto sul disco.

Esce proprio oggi AMARCORD il primo album di ufficiale di Mameli. Dopo INNO il suo primo EP uscito ad aprile 2019, e diversi singoli di successo, Mameli torna con un album completamente incentrato sulla nostalgia scatenata dalla fine di una relazione. Anche il titolo dell’album richiama questa malinconia: è ispirato infatti a una frase in dialetto romagnolo, divenuta celebre nell’omonimo film di Federico Fellini: A m’arcord! (Io mi ricordo).

-Inizierei subito col chiederti se la relazione di cui parli nell’album si ispira a una storia vera, che hai vissuto sulla tua pelle o se si tratta di una relazione idealizzata.

Sì, è una relazione vera che nel disco si ferma al periodo di marzo/aprile di quest’anno, cioè quando ho finito di scrivere l’album. La cosa bella di questa storia è che ho scritto l’ultima traccia del disco che si chiama Futuro e dopo due tre settimane sono ritornato insieme alla mia compagna, quindi ci siamo mollati quando ho scritto l’album e poi ci siamo rimessi insieme subito dopo.

-Quindi questa persona ha già sentito l’album? E come l’ha presa?

Sì, sì, l’ha ascoltato subito. Lei riesce a sentirlo più serenamente rispetto a me, ci sono ancora certe immagini, certe situazioni, certe frasi che mi toccano e mi fanno pensare a delle cose che fortunatamente abbiamo superato durante questo percorso di coppia. però sono ancora dentro la mia testa, anche se poi sono uscite e sono diventate delle canzoni.

-La tracklist dell’album ci accompagna in un vero e proprio percorso di guarigione dopo la conclusione di una relazione. Mi viene quindi spontaneo chiederti se le canzoni sono già state scritte in quest’ordine o se hai dovuto metterle in ordine in un secondo momento. Insomma, i brani hanno seguito così linearmente il tuo percorso di guarigione?

Le canzoni sono state scritte in ordine sparso, sono state messe in quelle posizioni successivamente. In questo modo, secondo me, a livello sonoro e testuale esprimono meglio il concetto. Tranne Futuro che è stata messa alla fine chiaramente di proposito perché è proprio uno sguardo oltre la situazione.

-Come dicevi Futuro è l’ultima traccia dell’album e va a chiudere il tutto comunicando speranza. Come vedi invece il futuro reale, un futuro che in questo momento (anche per chi lavora nel mondo della musica) continua ad essere così incerto e insolito?

Come hai detto te, incerto e insolito. Non si riesce a capire quando questa situazione finirà, è un ciclo di cui sappiamo l’inizio, abbiamo visto una fine però adesso stiamo affrontando un altro inizio. So che ne usciremo ma non so quando e non so come, però cerco di essere come al solito una persona propositiva e ottimista. Musicalmente parlando sono giorni complicati perché da un punto di vista artistico io mi posso ancora ritenere fortunato (anche se non potrò fare live o incontrare fisicamente i fan), ma ci sono persone all’interno del settore che non stanno riuscendo a lavorare. Vorrei che lo Stato proponesse delle soluzioni, visto che dai dati emersi non c’è grande rischio a livello sanitario durante i concerti se si rispettano le norme di sicurezza.

-Il leitmotiv di tutto l’album è sicuramente la nostalgia. Secondo te quanto è importante (o quanto aiuta) la sofferenza durante la realizzazione di un progetto artistico? Può essere considerato un sentimento che smuove la creazione e l’animo dell’artista?

In parte, sicuramente Tenco ha detto una frase giusta: “Scrivo quando sono triste e quando sono felice esco”. Personalmente, in questo momento della mia vita, mi sono reso conto che le canzoni più belle forse le ho scritte proprio in momenti di sofferenza e nostalgia.

-Raccontaci di come hai voluto rendere omaggio a una delle tue canzoni preferite, ovvero Pablo di Francesco De Gregori, nel brano Maniglie.

Io sono super fan di De Gregori da quando sono piccolo, è il primo artista a cui mi sono legato realmente. Sono stato a un bel po’ di suoi concerti ma non ho mai avuto modo di sentire Pablo dal vivo, perché ho scoperto in seguito, che lui per un periodo non l’ha suonata più. Adesso ha ripreso a farla ma non l’ho più visto dal vivo recentemente. Quindi la nostalgia per questa canzone mi ha portato poi a scrivere una mia canzone che a livello di contenuto non ha nulla a che vedere con Pablo ma ho citato la sua musica perché è una canzone che mi piace molto.

-A quale pezzo dell’album ti senti più legato? E perché?

Probabilmente ad Amarcord, il brano che ha dato il titolo all’album, perché è quello più forte sotto il punto di vista dei ricordi, delle fotografie e delle sensazioni che ho vissuto. Diciamo che l’album è un concentrato di tutte queste cose e in Amarcord sono tutte racchiuse al suo interno, quando la ascolto i miei ricordi diventano più nitidi.


Questa la tracklist dell’album:

1. Sopra di me
2. Amarcord
3. Borotalco feat. Lorenzo Fragola
4. Buoni x nulla
5. Record
6. Non ci sei più
7. Anche quando piove feat. Alex Britti
8. Argomento triste
9. Maniglie
10. Futuro


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