Intervista Almamegretta: “Il tempo è stato il miglior giudice di SANACORE”

25 anni di SANACORE. Gli Almamegretta festeggiano regalando un remaster dell’album ai propri fan! Ecco cosa ci raccontano Raiz e Gennaro in questa intervista.

Per festeggiare i 25 anni dalla pubblicazione dell’album SANACORE, la storica band napoletana Almamegretta ha preparato una sorpresa per i fan: venerdì 23 ottobre è uscito il remaster di questo indimenticabile disco che nel 1995 era stato premiato con la Targa Tenco come miglior disco in dialetto. Ma le sorprese non finiscono qui perché all’interno dell’album sono presenti anche due singoli inediti ritrovati nell’archivio, un brano dub prodotto da D.raD. e un pezzo strumentale mixato da Adrian Sherwood.

SANACORE in versione remaster è disponibile in versione fisica (doppio vinile colorato a 180 grammi con copertina gatefold e booklet di 4 pagine o CD digipack con booklet di 20 pagine), sulle piattaforme streaming e in digital download.

SANACORE è stato prodotto dagli Almamegretta, registrato al Pioppeto Project di Procida da D.RaD. e al Megaride Sound Studio di Napoli da Gianni Ruggiero. Mixato da Adrian Sherwood e Andy Montgomery all’On-U Sound Studio di Londra.

-Sono passati 25 anni dall’uscita del primo SANACORE e immagino che facendo il remaster sarà sicuramente scattata una forte autoanalisi verso questo disco. Col senno di poi, adesso che ci avete lavorato, avreste cambiato qualcosa di quell’album?

Giovanni: Se consideriamo anche l’uscita del remaster no, non avrei cambiato niente. Poi non sarebbe neanche giusto perché in quel momento il disco ci rappresentava molto e ancora oggi rappresenta il nostro progetto di contaminazione culturale in maniera egregia, è proprio la sintesi di ciò che facciamo. Cambiandolo magari lo avremmo peggiorato!

Raiz: Appena uscito il disco l’avrei ritirato subito dal mercato (ma perché questo è il mio carattere), avrei voluto cambiare almeno sei o sette cose che ai tempi avevo fatto a caldo. Oggi il disco ha una vita completamente indipendente, abbiamo fatto delle cose che magari a me potevano sembrare delle ingenuità ma che in realtà sono stati proprio gli elementi che hanno contraddistinto il nostro suono. Il tempo è stato il miglior giudice di SANACORE.

-Secondo voi come mai è stato proprio SANACORE il vostro disco di punta? Cosa lo ha contraddistinto dagli altri?

Raiz: In quel momento avevamo raggiunto una certa maturità come band, siamo riusciti a creare un suono molto personale e penso abbia avuto tanto successo anche per questo. Abbiamo assunto indipendenza dalle idee che erano in giro, consapevolezza di quello che volevamo fare e strumenti che tecnologicamente ci hanno permesso di fare questo disco. In più era entrato nell’organico anche il nostro fonico Stefano Facchielli (D.RaD) che purtroppo ci ha lasciati 16 anni fa a causa di un incidente stradale.

Gennaro: Lo definirei un album “no filter” perché é stato prodotto da noi senza nessuna mediazione, per cui quello che ci sembrava giusto fare abbiamo fatto ed evidentemente è andata bene così.

-Spesso si parla appunto di disco di punta o di pietra miliare di una band quando ci si riferisce a un album molto amato dal pubblico. Ma per voi è lo stesso? SANACORE è il disco di cui andate più fieri?

Raiz: A me piacciono anche altri dischi (ride ndr). Io non sono più in grado di distinguere questa cosa, quando lavori con il pubblico è un po’ come giocare a tennis: io tiro una palla e loro me la rilanciano. Quindi ciò che pensano i fan non può non condizionare anche me.

Gennaro: In effetti quando poi si licenzia un disco di fatto già non ti appartiene più. Comunque al di là del pubblico ci sono state recensioni da parte della critica veramente entusiaste. Per esempio Nun te scurda’, uno dei pezzi che ha trainato l’album, è stato inserito nella classifica delle canzoni napoletane più belle.

-È incredibile come tematiche da voi sciolte 25 anni fa siano ancora incredibilmente attuali e facciano ancora discutere. Penso al tema dell’emigrazione, dell’emancipazione, dell’omosessualità. Credete che se tra 25 anni dovesse uscire un terzo SANACORE discuteremo ancora di queste tematiche come attuali o si sarà andati oltre?

Gennaro: Noi ci auguriamo di sì. Speriamo di fare un disco in cui si parli d’altro perché questi problemi ce li siamo lasciati alle spalle.

Raiz: La nostra speranza è che questi temi tra 25 anni siano superati. Nel 1995 di certo non pensavamo che passati tutti questi anni le cose stessero ancora allo stesso punto, anzi per quanto riguarda l’immigrazione sono sicuramente peggiorate. Invece per quanto riguarda l’aspetto dell’omosessualità, per fortuna, qualche giorno fa è passata alla Camera la legge contro l’omofobia. Chiaramente la legge è solo un segnale, non fa cambiare i comportamenti degli esseri umani, però è già qualcosa.

-Voi siete una band molto legata al territorio, nel vostro caso Napoli, avete mai pensato a cosa sarebbe stato degli Almamegretta se non foste nati lì?

Gennaro: Probabilmente vale più l’opposto, è il territorio che è legato a noi. Mi ricordo di altri dischi in cui avevamo deciso di tenere Napoli fuori dalla porta e, nonostante ciò, nel disco ci siamo resi conto che comunque in qualche modo Napoli rientrava prepotente. Sicuramente se non fossimo stati napoletani saremmo diventati musicisti lo stesso, però non ci sarebbe stato il progetto Almamegretta come lo conosciamo.

Raiz: Essere napoletani è anche una sorta di “state of mind”, io ho viaggiato molto e sono cresciuto nel nord d’Italia, ho vissuto all’estero per un po’, ma comunque Napoli l’avevo sempre in tasca.

-Quanto è cambiata Napoli nel corso di questi 25 anni?

Gennaro: Napoli non è mai stata una città statica, il problema è capire se è migliorata o se è peggiorata. Quando è uscito SANACORE in città si viveva un’atmosfera molto speranzosa e quindi era positivo perché ci sembrava possibile che Napoli potesse diventare una moderna metropoli del Mediterraneo, come Barcellona: molto legata al territorio ma contemporaneamente internazionale. Invece tutto ciò si è perso, e anche negli ultimi tempi noto troppa chiusura in noi stessi, c’è questo sentimento di autorappresentarsi che diventa autoindulgenza: “I napoletani con la loro creatività e il loro cuore riescono poi a superare i problemi”, ma non è sempre così semplice.

-Per quanto riguarda le misure restrittive attuate per il contenimento del COVID-19, credete che il mondo della musica sia stato delle volte ingiustamente punito?

Raiz: Lo sport individuale (quello che fa star bene la gente ma che non fa girare i soldi), la musica, i teatri e il cinema sono stati i primi settori ad essere chiusi senza neanche un riscontro scientifico. Il concerto degli Almamegretta è un assembramento con gente che balla e si abbraccia, ovviamente tutto ciò in questo momento non si può fare, però delle regole per poterci far fare comunque qualcosina potevano essere stilate. O almeno non farci pagare le tasse, visto che siamo anche noi contribuenti fermi da mesi!


Questa la tracklist completa del remaster di SANACORE: ‘O sciore cchiù felice, Maje, Pe’ dint’ ‘e viche addò nun trase ‘o mare, Sanacore, Ammore nemico, Scioscie viento, Ruanda, Nun te scurdà, Se stuta ‘o ffuoco, Tempo, Tamms Dub, ‘O sciore cchiù dub, Heartical Dub.

 

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