È uno dei brani più conosciuti di Ennio Morricone, tanto che i Metallica, grandi estimatori del maestro, hanno aperto molte volte i loro concerti con The Ecstasy Of Gold. Nella scena in cui Eli Wallach, "Tuco", corre attraverso un cimitero, Sergio Leone lascia il primo posto alla musica dell’ex compagno di elementari Ennio. È un brano maestoso e travolgente, capace di aprire continuamente nuovi orizzonti, iniziando da un tono sommesso e malinconico per crescere ed esplodere in un trionfo orchestrale indimenticabile.
L’ultimo film di Sergio Leone, oggi considerato un capolavoro, all’inizio non fu ricevuto così positivamente: la gente non sapeva bene cosa farsene di quel miscuglio di epica gangster e di intenso melodramma. In una delle prime scene, accompagnata da Cockeye’s Song, i nostri eroi, cresciuti tra le strade di Brooklyn degli anni ’20 e 30, perdono uno di loro.
Il flauto protagonista del brano è suonato da Gheorghe Zamfir, e come accade sempre con i brani di Morricone, la musica dà il senso, le tinte e la temperatura alla scena, più che tutto il resto.
Alla fine del film di Giuseppe Tornatore che vinse l’Oscar come Miglior Film Straniero, il piccolo Salvatore è ormai cresciuto, e si ritrova tra le mani una misteriosa bobina di pellicole donatagli dal suo maestro e amico proiezionista poco prima della sua morte. Salvatore scopre che la bobina altro non è che un montaggio di scene di baci che il proiezionista era stato costretto a tagliare nel corso degli anni per volere del prete del paese. La musica di Ennio Morricone accompagna la scena, anzi le scene di tutti i baci, con una delicatezza che commuove, tra meraviglia e rimpianto.
Questo brano gioca interamente sulla presenza di una stonatura, di un’imperfezione accolta dalle altre note che tentano di addolcirla. Lei però, unica e malinconica regina, si riserva un posto completamente solitario dopo una pausa alla fine del brano. Difficile spiegare perché questo pezzo sia entrato nella nostra selezione. Ragioni di cuore (e non solo) la rendono una delle nostre preferite. Delicato, imperfetto, triste, The Crisis fa appello a ogni nostro rimpianto, a ogni nostalgia e, quando la corda di quella nota vibra nel pianoforte, riecheggia tremando dentro di noi.
Questo brano, più melodico e tradizionale, è tra gli indimenticabili di Ennio Morricone. Ancora una volta ad accompagnare la regia di Sergio Leone in Per un pugno di dollari, Ennio rende la tromba, già presente all’inizio del film, la guida dell’intero brano, che accompagna una scena alla perfezione: la nuvola di fumo causata dallo scoppio della dinamite si alza e rivela il personaggio senza nome interpretato da Clint Eastwood.
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