Gli album solisti di Gilmour e Waters dal peggiore al migliore

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Roger Waters e David Gilmour hanno rappresentato il volto dei Pink Floyd in periodi creativi differenti, ma ugualmente importanti. I due artisti, si sono, inoltre, focalizzati su carriere soliste particolarmente fruttuose. 

Dopo la dipartita di Roger Waters, David Gilmour prese le redini dei Pink Floyd, portandoli in studio per altri tre album, dalle sonorità ancora diverse dallo stile a cui la band aveva abituato i suoi milioni di fan. La mente di ANIMALS, THE WALL e THE FINAL CUT iniziò un percorso solista di grande successo, non mancando di rivisitare i grandi classici da lui prevalentemente composti nei suoi anni coi Floyd. David Gilmour non fu da meno, iniziando a lavorare al proprio materiale prima ancora che Waters lasciasse. In questa classifica, mischieremo le discografie dei due artisti, elencando i loro lavori dal peggiore al migliore. 

Roger Waters - THE PROS AND CONS OF HITCH HIKING 

Ai tempi di THE WALL, Roger Waters diede scelta ai membri della band tra il materiale che avrebbe, successivamente, composto il disco in oggetto del 1984 e, l'effettivo concept che ha reso l'album leggendario. Incentrato sulla storia di un uomo che sogna di avere un rapporto extraconiugale durante un viaggio in solitaria, includendo teorie sub-testuali sulla resurrezione del nazismo, THE PROS AND CONS OF HITCH HIKING fu ampiamente apprezzato dal pubblico, pur non spiccando tra i lavori migliori dell'artista. 

David Gilmour - ABOUT FACE 

Gilmour non guadagnò alcuna royalty compositiva da THE FINAL CUT, visione esclusiva di Roger Waters. Le tracce composte dal chitarrista durante quel periodo, videro la luce in ABOUT FACE, sofferente sotto l'aspetto della produzione, a causa delle meccanizzazioni stereotipiche cui il campo fu soggetto negli anni '80. ABOUT FACE uscì, come il disco sopracitato, nel 1984

David Gilmour - RATTLE THAT LOCK 

Fast-forward al 2015, troviamo in classifica l'ultimo album di David Gilmour. Parliamo di un disco che si differenziò da THE ENDLESS RIVER, ultima opera a marchio Pink Floyd e ON AN ISLAND per la varietà di generi che compongono la tracklist e per le scariche d'adrenalina saltuarie che è in grado di regalare. Brani come la titletrack rimandano, per scelte stilistiche, ai fasti dei Pink Floyd, conquistando il consenso dei fan. 

Roger Waters - RADIO K.A.O.S.

Una narrativa straordinaria non fu abbastanza per salvare un disco affondato dalle eccessive attenzioni recate dal team stesso. Roger Waters rimpiange quanto fatto con RADIO K.A.O.S. Definendo esasperanti i tentativi fatti di renderlo al passo con le tendenze del 1987. Il risultato finale fu un album eccessivamente complesso, con batterie elettroniche e sintetizzatori straripanti decisamente non richiesti. 

David Gilmour - DAVID GILMOUR 

Il leggendario chitarrista dei Pink Floyd debuttò come artista solista nel 1978 con un album omonimo. Fu un disco importante dal punto di vista emotivo per Gilmour che, con esso, spezzò le catene che lo tenevano costretto ai Pink Floyd da circa un decennio. 

Roger Waters - IS THIS THE LIFE WE REALLY WANT? 

Con un altro salto temporale, arriviamo al 2017 e ad un primo podio della nostra top. Fu il disco che sancì il ritorno di Roger Waters dopo AMUSED TO DEATH. Un album mostruosamente introspettivo che mise a nudo la parte più umana dell'artista, da sempre visto dal pubblico come un'entità autoritaria ed inarrivabile. IS THIS THE LIFE WE REALLY WANT? costituisce un ponte sull'abisso tra ciò che è stato e quel che sarà, spiccando nel catalogo del formidabile artista. 

David Gilmour - ON AN ISLAND 

Il terzo lavoro da solista di Gilmour arrivò dopo 20 anni di silenzio discografico, nel 2006. Un lavoro avvolgente, eclettico e rilassato, nato durante sessioni distensive in cui il chitarrista trascorreva il suo tempo in compagnia di famiglia ed amici. ON AN ISLAND culla l'ascoltatore in un sogno di libertà pura, venendo considerato un disco eccellente sin dalla sua uscita. 

Roger Waters - AMUSED TO DEATH 

Roger Waters si concentrò sulle problematiche del mondo moderno con ancor più passione ed intensità, regalando al mondo un manifesto esistenziale dalla sincerità disarmante, accompagnato da un chitarrista d'eccezione: Jeff Beck

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