L'ascesa meteorica dei Beatles nella metà degli anni '60 rappresentò un fenomeno non poco fruttuoso. I Favolosi Quattro si ritrovarono, improvvisamente, al centro di operazioni commerciali mastodontiche e l'etichetta americana del gruppo, la Capitol Records, pensò immediatamente al rilascio di un album dal vivo.
Il produttore George Martin fu il primo ad avanzare la proposta, rigettata in una disputa con la Federazione Americana dei Musicisti. Il primo album live dei Beatles avrebbe dovuto essere inciso alla Carnegie Hall di New York il 16 febbraio del 1964. La Capitol non si diede per vinta, credendo bene di poter conquistare l'obiettivo durante lo show della band all'Hollywood Bowl di Los Angeles.
Era il 23 agosto del '64, la Beatlesmania imperversava ovunque del mondo e, la location designata per l'album live dei Beatles era completamente in visibilio. I nastri registravano senza sosta, una performance giudicata memorabile dai presenti. L'enfasi eccessiva del pubblico, però, rese i nastri inutilizzabili. L'anno successivo, nel medesimo scenario, Martin e i Beatles ritentarono l'impresa, con risultati altrettanto scarsi. Gli anni seguenti videro i Beatles subire una metamorfosi significativa. La band rilasciò alcuni degli album più importanti per la storia del rock e, ad un certo punto, si ritirò dai palchi, fino ad arrivare al 1970 e al loro ultimo, iconico, live sui tetti della Apple Inc.
L'ultimo disco della band, LET IT BE, oggi rappresenta il solenne bacio d'addio della più grande band di tutti i tempi. Al banco di produzione, sedeva Phil Spector, responsabile della missione impossibile di far collidere i sound e le preferenze dei Quattro, ormai profondamente divisi dalle idiosincrasie interne che portarono il gruppo al collasso. Stupefatto dal lavoro del produttore, Martin decise di mettersi in contatto con lui, nel tentativo di convincerlo a lavorare ai live incisi all'Hollywood Bowl.
Dopo un momento di titubanza, Spector si disse sorpreso piacevolmente dalla spontaneità dei Beatles nei nastri, spingendolo a lavorare su 13 delle 22 tracce incise. Il risultato fu stupefacente e, una volta ottenuta la benedizione dei membri della band, tra riluttanza, indifferenza e astio, THE BEATLES AT THE HOLLYWOOD BOWL arrivò alla release date: il 4 maggio del 1977, raggiungendo il podio delle classifiche di vendite internazionali e dimostrando, ancora una volta, che i Beatles non fossero solo una band, ma la voce dei giovani in un periodo storico straordinariamente variegato. Nel 2016, l'album tornò in versione rimasterizzata, coincidendo con l'uscita del documentario di Ron Howard The Beatles: Eight Days a Week.
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