Alice In Chains: 10 cose che non sapevi su DIRT

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La pietra miliare più evocativa degli Alice In Chains, il secondo album DIRT, vide la luce in un contesto complesso e ricco di particolari travagliati, ancora circondati da un fitto alone di mistero.

Gli Alice In Chains furono tra i principali fautori della consacrazione mainstream del grunge. FACELIFT regalò al mondo le prime hit, ma fu DIRT a stravolgere le carte in tavola, nel 1992, sulla scia della rivoluzione già innescata dai Nirvana con NEVERMIND l'anno prima. Il disco in questione esplose grazie all'apporto emotivo con cui fu composto. DIRT viene considerato il capolavoro assoluto degli Alice In Chains, eppure, si sa ancora poco riguardo la sua storia. Scopriamo, di seguito, alcune tra le migliori curiosità.

La band scappò nel deserto per lavorare al disco

Gli Alice In Chains si spostarono da Seattle a Los Angeles per lavorare a DIRT, proprio nel periodo in cui la famigerata rivolta si riversò nelle strade della città. Questo, costrinse il gruppo a correre al riparo nel deserto, in compagnia di Tom Araya degli Slayer, finché le acque non ebbero modo di calmarsi.

Il contributo di Tom Araya

Rimanendo in tema Slayer, Tom Araya "regalò" agli Alice In Chains l'interludio di Iron Gland. La traccia naque intorno ad un riff scritto dal cantante Layne Staley somigliante ad Iron Man dei Black Sabbath. Storia vorrebbe che la band odiasse la traccia, ma che avesse accettato di tenerla nel disco a patto che non l'avrebbe più suonata.

La storia di Rooster

I die hard fan degli Alice In Chains sapranno già che Rooster fosse nata come dedica al padre di Jerry Cantrell, dal soprannome omonimo durante la Guerra del Vietnam. Il video riprende proprio il conflitto, con filmati originali e simulazioni su cui si stagliano le ombre di Layne Staley. La presenza del cantante nelle clip non fu casuale. Sembrerebbe, infatti, che sotto l'effetto di droghe, il cantante si sia presentato sul set e abbia deciso, sotto suggerimento del regista, di presenziare nel video.

Layne Staley si ruppe il piede per divertire Ozzy Osbourne

Il primo, grande, tour promozionale per DIRT avvenne quando la band accompagnò Ozzy nel No More Tours. Inutile dire che Staley abbia trascorso ogni istante on the road all'insegna degli eccessi, arrivando a rompersi un piede nel tentativo di saltare via da un ciclomotore a tre ruote che conduceva, in procinto di schiantarsi contro un furgone. Sembrerebbe che Ozzy abbia assistito con divertimento alla scena dal suo camerino.

Il licenziamento di Mike Starr

DIRT faceva chiarissimi riferimenti all'utilizzo di sostanze. Non era un segreto, poi, che proprio durante quel periodo Staley e il batterista Sean Kinney stessero attraversando un picco di dipendenza vertiginoso. Al tempo, la band arrivò, quindi, a cacciare Mike Starr, poiché deciso a tornare a casa, estenuato dalla vita in tour e dall'abuso di droghe. Il bassista avrebbe perso la vita nel 2011 a causa di un overdose da farmaci, poco meno di un decennio dopo Staley.

Would? è dedicata ad Andrew Wood

Jerry Cantrell scrisse la traccia ripensando all'amico deceduto Andrew  Wood, cantante dei Mother Love Bone, caduto vittima della droga nel 1990.

DIRT fu il primo contributo autorale completo di Staley

Cantrell è sempre stato il principale compositore del gruppo, ma in DIRT, il contributo di Staley è diventato più profondo, col frontman che scrisse testi completi e parti di chitarra per diversi brani.

L'altare nascosto di Layne Staley

Sono diverse le testimonianze che raccontano dell'altarino che Staley costruì in studio, nascosto da un muro di materiale fonoassorbente, in cui erano presenti candele, foto e il cadavere di un cucciolo chiuso in un barattolo. Si trattava, insomma, di uno scenario terrificante.

Chi è la modella sulla copertina?

Per molto tempo, i fan hanno creduto che la donna semisepolta sulla cover di DIRT fosse l'ex fidanzata di Staley, Demri Parrott. La verità, è che il soggetto fotografato sia Mariah O'Brien, che aveva già posato sulla copertina del singolo Bitch School degli Spinal Tap.

Il Lato B segue un ordine particolare

DIRT non è un concept album, ma Cantrell rivelò che seguisse una sorta di arco narrativo. Soprattutto il lato B, infatti, racconta di un giovane naive alle prese con le prime esperienze col sesso, la droga e la musica, fino a realizzare, crescendo, quanto sia facile avvicinarsi alla morte.

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