Un virtuoso sotto mentite spoglie. Alex Lifeson, col suo playing deciso, eppure stabile e bilanciato, si afferma come una delle massime influenze dei più grandi chitarristi contemporanei, pur passando spesso in secondo piano agli occhi dei fan della nuova lena.
I Rush sono stati molto più della somma delle loro parti. Ogni membro del gruppo era essenziale per il funzionamento di una macchina che, di fatto, solo la morte ha saputo arrestare. Geddy Lee, Alex Lifeson e Neil Peart hanno gettato le basi di ciò che sarebbe diventato il metal progressivo, ma non senza tessere arabeschi istrionici e tutt'altro che rudimentali all'interno delle loro produzioni. Leggenda della chitarra ritmica ed intrigante solista, di seguito snoccioleremo i segreti del sound e della tecnica di Alex Lifeson.
La tecnica di Alex Lifeson in pillole
Il primo punto da analizzare quando si esplora la tecnica di Alex Lifeson è l'aspetto ritmico della stessa. Gli accordi della sei corde dei Rush si presentano, in ogni produzione, imponenti e costruiti con grande sapienza e originalità. Quest'ultima qualità traspare chiaramente nell'utilizzo delle terze alla dominante di ogni accordo. Oltre a questo, i chords di Lifeson diventano imponenti grazie alle corde aperte, in grado di offrire gloriose ed ampie pennate con le quali stagliare una possente atmosfera sull'intera strumentale.
Le contaminazioni che emergono dal suo playing sono diverse e provengono, in buona parte, dalla sua formazione classica. Molto spesso, infatti, Lifeson tende ad usare il pollice e a creare intere strutture strumentali su strumenti elettrici, rafforzando la strumentale in maniera particolarmente stabile. Nei suoi riff, le triadi vanno per la maggiore, essendo in costante duello con l'iconico basso di Geddy Lee. La chitarra di Alex Lifeson dà colore e personalità al lavoro della band, lavorando per dinamica, ma anche per tempi, cambiando repentinamente anche nei giri d'accordi, in pieno stile progressive.
Sound e strumentazione di Alex Lifeson
Questa volta, il discorso "sound" potrebbe risultare più ostico o, quantomeno, da prendere con le pinze. Alex Lifeson e la sua sei corde, infatti, sono bestie rare all'interno del Gota delle stelle della musica elettrica. Identificare il suo signature sound con un mix unico di strumenti, infatti, potrebbe risultare quasi impossibile. Nel corso degli anni, del resto, egli ha sempre sperimentato, con effetti, amplificatori e chitarre.
Il consiglio generale resta, dunque, quello di focalizzarvi sulla tecnica e di sbizzarrirvi, in cerca di un'attitudine più personale, per quanto riguarda la strumentazione, allo scopo di ottenere un sound inspired by ben studiato. In ogni caso, è possibile trovare dei capisaldi anche nella gear list di Alex Lifeson. Stiamo parlando delle chitarre Gibson Les Paul ed ES-335, ad esempio, dal suono caldo e organico, ma all'occorrenza, con un attacco deciso e delle dinamiche piene e ben definite anche con distorsioni elevate.
Per gli effetti, invece, Lifeson si è quasi sempre avvalso dei rack e, come accennato in precedenza, il consiglio resta quello di studiare sul campo le varie produzioni della band e, successivamente, sperimentare. Non mancheranno, comunque, effetti d'ambiente come il chorus, il flanger e il delay e distorsioni, talvolta anche molto elevate, così come pedali più peculiari come il Whammy, il Wah e quello d'espressione per il volume. Per gli amplificatori, la sua scelta è ricaduta quasi sempre su Marshall, sia combo che testata e cassa, mentre per i plettri, è solito utilizzare gli Alex Lifeson signature prodotti da Dunlop.