La storia del “triste” e “patetico” incontro tra Elvis Presley ed Elton John

elton john
Jørund Føreland Pedersen – Opera propria CC BY-SA 4.0

Conoscere i propri idoli non è sempre una scelta saggia. Il mitico Rocket Man, fan sfegatato di Elvis Presley, imparò la lezione con le cattive.

Durante l'infanzia e l'adolescenza, la madre di Elton era solita accompagnare il giovane al negozio di dischi per sottoporlo all'ascolto delle ultime hit in classifica. Quando ascoltò Heartbreak Hotel del Re del Rock, la vocazione artistica scese su di lui. Intervistato dal Guardian, John dichiarò quanto segue al riguardo: "Mia madre mi regalava un disco alla settimana. Tornò a casa con un album di Elvis. Mi disse di averlo ascoltato già in negozio e che non avesse mai sentito nulla di simile! Quando la puntina scese sul disco, rimasi sbalordito". Nonostante Presley sia letteralmente responsabile della svolta musicale di Rocket Man, il loro incontro non sarebbe stato come Elton stesso sognava.

Il primo incontro con Elvis

Nel giugno del 1976, Elton e sua madre si recarono nel Maryland per assistere ad un concerto dell'idolo del leggendario artista. In quell'occasione, John fu abbastanza fortunato da poterlo incontrare prima del concerto. Al tempo, però, la salute del King era ai minimi termini, con un'ombra ad inghiottire la sua grandezza passata.

Vedere Elvis in persona funse da campanello d'allarme per Elton. Se non avesse voltato le spalle agli eccessi da rockstar, il suo, non sarebbe stato un epilogo felice. Intervistato nel 1996 da Oprah Winfrey, Rocket Man definì l'esperienza "triste" e "patetica", pensando a come, uno dei più grandi uomini nella storia moderna, fosse stato capace di ridursi ad un guscio vuoto a causa delle dipendenze.

Con dolce rassegnazione, John scese nei dettagli dell'esperienza nel libro Captain Fantastic di Tom Doyle, al quale rivelò che, nonostante avessero conversato per diverso tempo, parlare ad Elvis fu, per lui, come rapportarsi ad un'entità vacante. Stando alle testimonianze, Elton John avrebbe anche chiesto gentilmente di inserire in setlist Heartbreak Hotel, ma che sfortunatamente Elvis non fosse stato capace di alterare la scaletta. In conclusione, John affermò con una nota amara che, nonostante l'assenza di Elvis, l'intera esperienza rimase intrisa di magia.

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