Quattro chiacchiere con BRUCE SOORD

Ciao Bruce, è un vero onore avere la possibilità di farti un paio di domande a proposito del tuo album solista in uscita e sulle date italiane di ottobre. Intanto, come stai? Come stanno andando i preparativi per il lancio di Luminescence?

Sto bene, grazie. Anche se in questo momento ho il mio album in uscita, il tour da preparare e sto anche finendo i mix per un nuovo album dei Pineapple Thief. Quindi un po' preso!

Tra i singoli estratti, “Nestle in” racchiude un’atmosfera oscura e ricca di suggestioni. Oltre alle sirene “catturate” nella città di Chicago, che rendono perfettamente il clima apocalittico che volevi rievocare nel brano, ci sono altri elementi sonori sperimentali all’interno dell’album?

Per me, l'uso di suoni elettronici e percussioni con la natura acustica degli archi e delle chitarre è sperimentale; naturalmente, questo è già stato fatto prima, ma per me è un territorio nuovo. Ho anche tentato di fondere alcuni che ho registrato nei campi con gli arrangiamenti delle canzoni. L'intro di Find Peace l'ho registrata durante il tour con i TPT a New York City: mi sono seduto vicino al fiume Hudson, circondato da anime anziane che guardavano il fiume. Ho provato un senso di isolamento ed emarginazione in quel momento. Ho guardato tutte le persone intorno a me, la maggior parte delle quali erano sedute in solitudine. Quindi ho registrato l’atmosfera per non dimenticarla.

Il tocco di Andrew Skeet in Nestle in dona al brano quella misteriosa emotività che la rende un’ipotetica perfetta sigla introduttiva per serie thriller come Dark o Fringe. Hai mai pensato di collaborare anche tu con il mondo del cinema?

Sì, mi piacerebbe farlo. Se conoscete qualcuno che sta cercando una colonna sonora per un film, mettete una buona parola per me!

Anche il singolo “Dear Life”, per quanto possa sembrare semplice a un primo ascolto, nasconde una delicatissima malinconia quasi sfuggente tra le note della tua chitarra acustica. È raro e bellissimo vedere un artista ammettere tanta tenerezza. “Barely time to dry those saddest eyes i know” - stavi pensando a qualcuno, o ti stavi guardando allo specchio?

Grazie mille. È sempre bello sapere che le persone possono capire quanto lavoro c’è dietro un accordo così apparentemente semplice. In quella frase in particolare, stavo pensando a mia moglie. Il tempo è passato così velocemente e ne abbiamo passate tante insieme. Tempi felici e tempi duri. Infatti, più il tempo passa, più vivida può diventare la perdita e l’oscurità. Ma devo sottolineare che non sono il tipo di persona che crede nel lasciarsi sopraffare da ciò: l’oscurità e la luce devono coesistere.

Cover dell'album in uscita di Bruce Soord, LUMINESCENCE © Bruce Soord
Il concept del tuo album in uscita “Luminescence” è fondamentalmente una critica alla difficoltà della vita odierna nelle grandi metropoli, dove la frenesia annulla qualsiasi tipo di ricerca interiore che invece, con il tuo album, metti in musica. Hai dei consigli da darci, per riuscire a distaccarci da questa irrefrenabile follia del mondo moderno?

Vorrei davvero che fosse così semplice. In questo momento sto lavorando a tutte le ore cercando di rispettare le scadenze senza tempo rimasto per nessuno vicino a me. In totale contraddizione con il messaggio che sto cercando di trasmettere con l'album! Una cosa semplice che faccio è costringermi a prendermi un momento ogni mattina quando esco. Guardo il cielo, faccio un respiro profondo e ricordo a me stesso che la prospettiva è tutto.

E ora, una domanda seria. Sei già stato in Italia, anche con la tua band The Pineapple Thief; cosa ti manca di più: una buona pizza o i tuoi fan italiani?

Ahah, bella domanda! I nostri fan italiani accompagnati da un'ottima pizza!

Acquista qui i biglietti per le date italiane di Bruce Soord e preordina il vinile di Luminescence, in uscita il 22 settembre!

Mila Spada

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Mila Spada

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