LE GRANDI GLORIE DEL ROCK esce oggi

LE GRANDI GLORIE DEL ROCK KISS
Esce oggi la riedizione del numero LE GRANDI GLORIE DEL ROCK dedicato al glam: T. Rex, Mott The Hoople, Def Leppard, Bon Jovi, Europe e… KISS!

Quando ci sono di mezzo i Kiss, è sempre meglio mettere da parte gli schemi precostituiti: la band si ritaglia su misura le proprie categorie da 50 anni tondi, cioè dal 1972, quando Gene Simmons e Paul Stanley a New York decisero di costruire una nuova avventura dalle ceneri dei Wicked Lester. Questo per dire che gli eternamente eccessivi paladini del Glam Rock hanno sempre giocato con regole proprie e che certo non sono tipi che sentano di dover rendere conto a qualcuno. Certo, però, che intitolare un tour mondiale “End Of The Road” (tour che è iniziato prima del covid e si è concluso pochi mesi fa) dà un segnale piuttosto chiaro sulle intenzioni della band. Intenzioni confermate da alcune dichiarazioni assai dirette: “A un certo punto devi avere l’orgoglio e la dignità di uscire di scena quando ancora ce la fai”, ha detto di recente Simmons. “Sono giunto alla conclusione che non potremo mai competere con il passato”, gli ha fatto eco Stanley, con particolare riferimento all’ipotesi di un nuovo album dopo Monsters (2012).

Le parole di The Demon e The Starchild, che dei Kiss non sono solo i fondatori ma anche lo yin e lo yang (aggressivo e urlante il primo, ieratico e dal timbro tenorile il secondo) lascerebbero poco margine alle interpretazioni. Ma c’è un aspetto da non sottovalutare: il pubblico. Lo spiega bene Joe Daly in un lungo articolo contenuto in questo volume: “Molti gruppi famosi rivendicano fan appassionati, ma solo i Kiss hanno un vero e proprio esercito. La Kiss Army, per essere precisi. Farne parte non significa solo andare ai concerti con il volto dipinto, significa anche (...) spendere montagne di soldi nelle infinite offerte commerciali del brand Kiss. Per i leali membri del Kiss Army, ogni dollaro speso è un’orgogliosa dichiarazione di fedeltà”. Già, stiamo parlando di un brand globale che secondo lo stesso Gene Simmons ha un valore astronomico, compreso tra uno e cinque miliardi di dollari. L’ha sparata grossa? Forse.

Ma di certo è un marchio che non conosce crisi: pensate che nella galassia del merchandising esiste persino la Kiss Kasket, cioè una bara (vera, altro che gadget). E c’è davvero chi la acquista, per regalarsi un funerale a tema Kiss. E allora, come si fa a salvare il brand se Simmons e Stanley dovessero realmente smettere di calcare palchi e di registrare musica? Piaccia o meno, una possibilità esiste: la (fruttuosissima) strada dei Kiss potrebbe proseguire, in un futuro prossimo, senza Gene né Paul, integrando nuovi componenti alla band. In questo senso, il trucco e i costumi potrebbero rendere meno paradossale e traumatico l’avvicendamento. Andrà davvero così?

Fabio Cormio

P.S. Oltre a raccontare tutto sui “mostri” sempiterni del rock, il volume spazia tra altre importanti anime del Glam: T. Rex, Mott The Hoople, Def Leppard, Bon Jovi e Europe. Perché non è tutto rock quello che luccica ma queste band lo sono eccome.

1 comment
  1. Il Tour “the end of the Road” non è finito pochi mesi fa, ma è ancora in corso e finirà i primi di dicembre a New York, dove tutto è iniziato.

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