“L’idea di LARKS’ TONGUES IN ASPIC apparve per la prima volta a metà del 1971 e rappresentava la direzione verso cui i KING CRIMSON stavano aspettando di muoversi.
Questo in contrasto, ad esempio, con l'idea di Peter [Sinfield] di far muovere i Crimson verso l'area di Miles [Davis]" Sid Smith, In The Court Of King Crimson, Panegyric 2019.
Nell'estate del 1972 Fripp è determinato a portare avanti i King Crimson con in mente qualcosa di completamente diverso dal recente passato. Collins, Boz e Wallace avrebbero voluto continuare con i KC, ma lui ha già in mente altri musicisti capaci di sfidare costruzioni compositive formalmente molto complesse ma allo stesso tempo di mente così aperta da poter affrontare incursioni in territori inesplorati. Il primo a essere reclutato è Bill Bruford, batterista degli Yes, band che sta ottenendo un grande successo con THE YES ALBUM (1971), FRAGILE e CLOSE TO THE EDGE (1972).
Bill si sta interrogando se continuare con loro verso un sempre crescente successo commerciale o intraprendere strade forse meno lucrative ma più gratificanti dal punto di vista della crescita artistica. Per espandere i suoi orizzonti espressivi, Fripp gli affianca Jamie Muir, proveniente dal mondo della libera improvvisazione e che ha già lavorato con luminari come Evan Parker e Derek Bailey. L'apporto creativo di Muir nella band è dirompente e aggiunge un grado di inedita imprevedibilità con strumenti esotici e inso-liti: fogli di metallo, gong, giocattoli, richiami per volatili e catene, che fanno di LARKS' TONGUES IN ASPIC un altro travolgente exploit nel mondo del rock. "Questa band è più King Crimson che mai. Tutti gli ideali e le aspirazioni originali sono presenti: amore rispetto e idee compatibili. È una band magica!" (Fripp, 1972).
Nel nuovo organico, al violino e alle tastiere anche il giovane David Cross - di formazione classica e background country-folk proveniente dalla band Waves - e John Wetton (un compagno di liceo di Robert) che ha appena lasciato i Family, potente bassista con una delle voci più calde del rock. Per i testi viene inizialmente incaricato Muir, che però non riesce nell'intento: "Ci ho provato, ma era assoluta spazzatura. Era terribile, qualcosa di gotico, ero intensamente imbarazzato per questo e gentilmente declinai l'offerta" - Sid Smith, op. cit.
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