Un estratto dall'ultimo numero di CIAO 2001, già disponibile in edicola e online!
"Populista e sofisticato, arrabbiato e ricchissimo, spontaneo ed esibizionista, JOHN LENNON è il simbolo vivente del compromesso tra sfruttamento degli agi offerti dal sistema e lotta velleitaria allo steso sistema, che travagli il mondo del rock più sensibile ai problemi sociali. Cerchiamo di illuminare maggiormente la sua contraddittoria personalità.
Dal punto di vista umano, prima ancora che musicale, John Lennon è senza dubbio una delle figure più sconcertanti della rock music. La sua personalità, le sue azioni, le sue creazioni artistiche e le sue motivazioni ideologiche rivelano una palese contraddittorietà, giungendo spesso a mordersi la coda. Talvolta le sue mosse sembrano quasi velare un'angoscia esistenziale e una profonda insicurezza: sarebbe infatti assai difficile spiegarsi altrimenti come in lui possano conciliarsi il gusto del divismo fine a se stesso e di spacconate al limite del ridicolo da una parte, e la donchisciottesca lotta contro le storture del sistema, che egli e Yoko Ono conducono anche con una certa durezza, dall’altra.
John fu il primo ad accorgersi che nei Beatles qualcosa cominciava ad andare storto. Le innumerevoli polemiche seguite allo scioglimento hanno finito per offuscare le vere ragioni: la realtà è che per John i Beatles erano diventati un vestito troppo stretto. Già in canzoni come "I'm a loser" o "Help", Lennon lanciava un appello, una richiesta d'aiuto: non è diventato introverso di colpo con la Plastic Ono Band e canzoni come "Mother" o "Working class hero", perché l'incertezza e l'angoscia covavano già da molto prima.
Nel suo ennesimo attacco ai Beatles (la demolizione sistematica del suo passato ha assunto col tempo in Lennon un carattere quasi maniacale), e cioè il recentissimo libro "Lennon remembers", dice: "Beatles era qualcosa di così enorme. Bisognava essere Beatle e nient'altro... Beatles si gonfiò fino a diventare un mostro. Agli inizi non era un mostro: il gruppo comunicava con la gente... E poi è diventato come un tizio che ha guadagnato dei milioni ed è così ossessionato dai soldi che dimentica tutto il resto. Pensare al Beatles per i Beatles attraverso i Beatles: è questo che non potevo più accettare. Allora, capite, Beatles è soltanto un periodo della mia vita”.
Il sorgere in Lennon di una confusa ideologia sociale ha coinciso non a caso con l'incontro con Yoko Ono, la bellissima giapponese dalla non comune intelligenza: si deve indubbiamente a lei se l'indeciso John si è convinto sul serio a determinare lo scioglimento dei Beatles, e quindi si spiega chiaramente perché il borghese e placido Paul McCartney la odiasse tanto.
Yoko ha trascinato John nel vertice dell'«impegno», e gli ha regalato il gusto per l'esibizionismo intellettualista e - per quanto sociale possa essere il suo nuovo messaggio - tipico di quella sofisticata élite della «nuova sinistra», che si considera depositaria di tutta l'avanguardia artistica, sociale e politica…
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