Led Zeppelin: quella volta in cui Jimmy Page fu quasi accoltellato

Foto via: teamrock.com

Il visionario chitarrista dei Led Zeppelin ha un'aura mistica, creata da una chitarra a due manici e da una passione smodata per la magia di Aleister Crowley. La sua figura simbolica può addirittura sviscerare la follia di un fan... 

Quando il batterista John "Bonzo" Bonham muore soffocato dal suo vomito, gli anni Settanta si chiudono per i Led Zeppelin con tante ferite aperte, tra cui la tossicodipendenza di Jimmy Page e l'atroce perdita di un figlio da parte di Robert Plant. Si dice che la maledizione dei Led Zeppelin sia iniziata con l'acquisto da parte di Page, nel 1970, della casa a Loch Ness appartenuta al maestro dell'occultismo Aleister Crowley. Come testimonia la fidanzata dell'epoca, Pamela Des Barres, regina delle groupie, Page aveva una vera e propria venerazione per l'uomo, trasposta in un collezionismo di oggetti a lui appartenuti. 

Così i Led Zeppelin vengono sempre più associati all'esoterismo e al satanismo. Complice il loro LED ZEPPELIN IV (1971), affacciato sulla controversa Stairway To Heaven e sulla sua lettura al contrario. Si parla di rituali al diavolo e di elargizioni sacrificali, anche se Page ha sempre rifiutato qualsiasi invocazione a Satana, lasciando che a parlare fosse la sola musica. Tuttavia, anche a distanza di quasi vent'anni dallo scioglimento della band, un ex appassionato del gruppo ha scovato la natura indiavolata dei Led Zeppelin e voleva estirparla dal corpo di Jimmy Page. Torniamo al 1995 e a quel folle atto che arrivò vicinissimo all'ignaro chitarrista.  

Quell'anno, infatti, Page e Plant decisero di iniziare un tour mondiale insieme, a seguito del loro album del 1994, NO QUARTER: JIMMY PAGE AND ROBERT PLANT UNLEDDED.  Come ha dichiarato il cantante, lui e Page volevano riscoprire la loro creatività musicale, indagata durante il tour orientale dei Led Zeppelin tra l'India e il Marocco, negli anni Settanta. Così, in quel frangente di separazione dalla fine del gruppo, ogni musicista aveva perseguito la propria strada musicale, maturando ed evolvendo una nuova consapevolezza stilistica. Per questo il tour di Page e Plant del 1995 non doveva essere una reunion, perché senza Bonham non si sarebbe più potuta ricreare l'anima dei Led Zeppelin. E questo fu anche il motivo per cui non venne chiamato all'appello il bassista John Paul Jones

Semplicemente la loro doveva essere una nuova forma di ricerca performativa, senza il peso ereditario della loro band storica. Così, in un complesso eclettico e interculturale, fu ingaggiata una band di sei membri, accompagnata da 29 suonatori d'archi britannici e 11 musicisti egiziani. Il tutto incanalato in una spettacolare collezione di esibizioni live, tra successi degli Zeppelin e brani solisti di Plant, con l'obiettivo di affascinare e ipnotizzare un pubblico fedele di amatori. Con queste promettenti basi iniziò quindi il viaggio mondiale del duo, con partenza in Florida, il 26 febbraio. Nessuno si aspettava che, a distanza di un mese, un misterioso attentatore avrebbe minato la vita di Page.  

Accadde infatti il 31 marzo, durante la tappa di Auburn Hills, in Michigan. Qui un ragazzo 23enne, tale Lance Alworth Cunningham, si fece spazio tra la folla con un coltellino portatile, ferendo superficialmente quattro persone prima di essere messo a terra dalle forze dell'ordine. Come ha dichiarato il capo della polizia, John Dalton, l'intento di Cunningham era chiaro sin dall'inizio, con la ferma intenzione di uccidere Page attraverso un piano premeditato. Non troppo bene, per fortuna, dato che il ragazzo non riuscì a superare la barriera di sicurezza e fu fermato a distanza di circa 15m dal chitarrista. Quest'ultimo non seppe nulla dell'attentato e, poco dopo, si esibì dirompente sulle note di Kashmir. 

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