Flavio Premoli: Storia di un Minuto

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Un breve estratto dell’articolo di Gianluca De Rossi  comparso su Prog 23, in edicola. 

Dagli inizi come fisarmonicista al beat, fino all’approdo ne I Quelli e il decollo con la PFM di cui è stato una vera colonna per tanti anni, Flavio Premoli è tornato a suonare con la Premiata a marzo per il tour celebrativo della storica collaborazione con Fabrizio De André.

Flavio Premoli nasce a Varese il 1° aprile del 1949. Si rivela presto un enfant prodige, vincendo giovanissimo il campionato mondiale di fisarmonica, oltre a dedicarsi allo studio classico del pianoforte. Verso la metà degli anni 60 si avvicina al beat e alla musica pop, anche grazie all’aiuto di personalità come Alberto Radius della Formula 3, che lo introduce allo studio dell’organo Hammond. Dopo l’esperienza con I Cuccioli, gruppo beat con cui incide, nel 1966, il 45 giri La strada che cerco / Tu non sai (versione italiana di The Kids Are Alright degli Who), viene contattato da I Quellidi Franco Mussida e Franz Di Cioccio, che stanno cercando un tastierista per ampliare l’organico della band. Con l’entrata di Premoli, il gruppo allargò sicuramente anche i propri orizzonti musicali, cambiando nome prima in Krell e poi, nel 1971, con l’ingresso del violinista e flautista Mauro Pagani, in Premiata Forneria Marconi.

Già nel primo album della PFM, STORIA DI UN MINUTO(1972), la formazione classica del tastierista appare perfetta per il nuovo percorso musicale intrapreso dalla band, ovvero quello del rock sinfonico di matrice anglosassone, che vede nei Genesis, nei King Crimson e negli ELP i principali modelli di riferimento. Il lavoro di Premoli alle tastiere, infatti, funge da tessuto armonico (Mellotron) e da impalcatura sonora (pianoforte) su cui di volta in volta si innestano gli inserti di chitarra, flauto, violino, organo e Minimoog. A proposito di questo strumento, bisogna ricordare che la PFM è stato il primo gruppo italiano a utilizzarlo (avendolo ottenuto direttamente dall’importatore italiano Monzino), così come il Mellotron MK II (acquistato dagli inglesi Beggar’s Opera): non a caso l’inciso strumentale del 45 giri Impressioni di settembre è diventato celebre quasi come il solo di Lucky Man degli ELP cui è ispirato.

Se nel primo album della PFM Premoli si limita a curare in particolar modo i contrappunti e gli arrangiamenti orchestrali (Dove… quando, grazie davvero), lasciando a Mussida e Pagani la composizione dei brani, è nel successivo PER UN AMICO (1972) che spetta a lui recitare la parte del leone, divenendo coautore di tutti i pezzi: si va dai passaggi rinascimentali di Appena un po’, ai fraseggi classici di Per un amico; dalle frenetiche scale al pianoforte di Generale, ai paesaggi notturni, malinconici e inquietanti di Geranio, fino a ritagliarsi il magistrale assolo all’interno de Il banchetto, per il quale compone una piccola sinfonia al minimoog, di cui sfrutta l’ampia galleria di timbri espressivi.

Nel successivo L’ISOLA DI NIENTE (1973), anche se con l’ingresso in formazione dell’ex bassista degli Area Patrick Djivas il sound della band comincia a virare sempre più marcatamente verso il jazz rock, le tastiere di Premoli mantengono ancora un ruolo determinante, comprendendo anche un virtuosistico assolo alla fisarmonica, suo vecchio amore, su Is my face on straight?, e destreggiandosi anche come voce solista su La luna nuova.

Dalla tournée americana a sostegno delle versioni inglesi del secondo e terzo album, PHOTOS OF GHOSTS (1973) e THE WORLD BECAME THE WORLD(1974), è tratto il disco dal vivo LIVE IN USA(1974), uscito sul mercato internazionale con il titolo PFM COOK, nel quale possiamo apprezzare Premoli soprattutto per la splendida introduzione al Fender Rhodes su Dove… quando.

Dopo aver seguito la PFM nei suoi cambi di formazione ed evoluzioni stilistiche, nel 1979 partecipa alla famosa tournée con Fabrizio De André, curando personalmente molti degli arrangiamenti delle canzoni che l’artista genovese manterrà nei suoi concerti successivi. Nel 1980, dopo la registrazione dell’album SUONARE SUONARE, Premoli abbandona la PFM per dedicarsi alla carriera solista con l’album FLAVIO PREMOLI (1982), producendo, inoltre, i primi lavori di Rossana Casale e Luca Barbarossa.

Nel 1997 partecipa con entusiasmo alla reuniondella PFM, realizzando l’album ULISSE e riprendendo anche l’attività live, componen-do e registrando, in seguito, lavori ancora validi come SERENDIPITY(2000)e la rock opera DRACULA(2005), dopo la realizzazione della quale lascerà di nuovo la band.

L’articolo integrale su Prog 23 che si può acquistare qui.

 

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