Lucio Quarantotto, uno degli autori italiani più sensibili, è anche uno dei più dimenticati. Eppure la sua storia ci ha lasciato un’eredità musicale importante che tutti dovrebbero conoscere.
Il suo nome può non dire molto, eppure tra il 1983 e il 1990, Lucio Quarantotto (o 48 come ha preferito chiamarsi per qualche tempo) ha pubblicato tre dischi densi, dolorosi, vitali. Il primo a credere in lui fu Fabrizio De Andrè: nel 1980 prende coraggio e riesce a entrare nel backstage e a mettere nelle mani di Dori Ghezzi una cassetta. La notte ricevette una telefonata dal cantautore genovese in persona che lo mise in contatto con il produttore Alessandro Colombini.
Il risultato è il primo album di Lucio Quarantotto, DI MATTINA MOLTO PRESTO: un disco profetico e visionario, quasi punk nel suo mostrare con spavalderia gli squarci sul corpo e sull’anima. Eppure il pubblico non se ne accorge, anche per il carattere schivo di Lucio, che rifiuta apparizioni televisive ed esibizioni dal vivo.
EHI LÀ. (con il punto) esce nel 1986, con una prefazione di Roberto Roversi:
Una voce tagliente e feroce come poche altre in Italia, con testi scavati fino all’osso, sempre detti-cantati con magica lentezza, addirittura con cautela, per la preoccupazione di far arrivare parola dietro parola.
Tra i picchi dell’album c’è l’iniziale Lavare il mare, la dolente Bruno e E gli assassini. Anche questa volta il pubblico lo ignora.
L’ULTIMA NUVOLA SUI CIELI D’ITALIA, l’ultimo suo disco, è del 1990, prodotto da Caterina Caselli, sotto segnalazione di Franco Battiato. Contiene uno dei suoi pezzi più profondi e sofferenti, E se questa fosse l’ultima.
Il 1990 non è un anno facile per Lucio Quarantotto: il suo malessere è sempre più forte. Tuttavia nel 1994 compone il testo di Con te partirò, con cui, al Festival di Sanremo del 1996, Andrea Bocelli fece il botto. Non fu necessario per cambiare il suo destino. La sua non è, infatti, una storia a lieto fine: nel 2012 si è gettato dal sesto piano del suo appartamento a Mestre.
Su Vinile 23, in edicola e in digitale, ripercorriamo tutta la sua vita.