Dai King Crimson ai Genesis, passando per i Deep Purple: 20 batteristi che hanno scritto la storia del progressive rock.
Il progressive è da sempre caratterizzato dalla ricerca e dall’abbattimento dei cliché convenzionali. Proprio per questa ragione è facile trovare nei vari gruppi dell’epoca stili percussivi completamente diversi: ogni batterista ha portato un proprio contributo alla storia, concorrendo a definire il genere come lo conosciamo oggi.
Ecco i 20 batteristi che è impossibile non nominare quando si parla di prog.
1. BILL BRUFORD
Ha fatto parte dei King Crimson e degli Yes e ha collaborato con mostri sacri come i Genesis. Uno dei batteristi più innovativi della storia della musica rock.
2. PHIL COLLINS
È riuscito a innalzare il ruolo del batterista a leader, diventando negli anni 80 e 90 il batterista più conosciuto, anche (e forse soprattutto) dai non musicisti.
3. NEIL PEART
Batterista e compositore nei Rush. L’antistar che diventa star senza volerlo.

4. CARL PALMER
La sua tecnica del tamburo rullante è tra le più complete della storia del rock. Uno dei primi batteristi prog a usare la doppia cassa, specialmente nei suoi poderosi drum solo.
5. JOHN BONHAM
Il corrispondente di Jimi Hendrix nel mondo della batteria. C’è una storia prima di Bonham e una dopo Bonham. Non è considerato un batterista prog, ma senza di lui i batteristi prog non sarebbero stati gli stessi!
6. ALAN WHITE
Eredita il seggiolino di Bruford negli Yes nel 1973 e da allora ancora ne fa parte. Da DRAMA (1980) inizia a definirsi la sua penna solida e rocciosa.
7. PIERRE MOERLEN
Batterista, vibrafonista, compositore e leader dei Gong. È stato spesso sottovalutato e dimenticato, ma il suo drumming è uno dei più completi e moderni degli anni 70.
8. DANNY CAREY
Il batterista dei Tool è forse il più bell’esempio recente di batteria hard, suonata con intelligenza ed eleganza.
9. IAN PAICE
I Deep Purple sono così fondamentali nel primo rock britannico che Paice entra a gamba tesa tra i batteristi più importanti dell’epoca.
10. IAN MOSLEY
Membro dei Marillion, è uno degli esempi più fulgidi di balance tra la tradizione dei 70 e il neo-prog degli 80.
11. GAVIN HARRISON
Nel 2002 entra nei Porcupine Tree e sfrutta l’occasione per far diventare la band la più seguita da vecchi e giovani prog fan. Corona la sua carriera entrando a far parte dei nuovi King Crimson.
12. MIKE PORTNOY
Ha rappresentato il mito della “virilità batteristica”; molti adolescenti si sono avvicinati a questo mondo grazie alle sue composizioni ritmiche nei Dream Theater, vera icona del metal prog.

13. RINGO STARR
Troppo importante il suo contributo alla batteria pop-rock. Troppo facile “snobbarlo”; prima di giudicare bisognerebbe conoscere ciò che c’era prima di lui e dei Fab Four.
14. MICHAEL GILES
Ha contribuito all’album che viene considerato la prima incarnazione del rock progressivo, IN THE COURT OF THE CRIMSON KING dei King Crimson... quindi non può che occupare un posto in questa classifica.
15. SIMON PHILLIPS
Session man britannico dalle indiscusse doti tecniche e dallo stile colto; sa adattarsi come pochi a ogni situazione, mantenendo intatta la cifra stilistica.
16. CHRISTIAN VANDER
La storia del prog è intrisa di batteristi leader e Vander è da sempre accentratore della controversa ed estrema band francese Magma.
17. CHRIS MAITLAND
Perno percussivo dei “primi” Porcupine Tree. Sicuramente il suo stile è meno raffinato del suo successore ma il suo contributo alla band è stato fondamentale.
18. FRANZ DI CIOCCIO & WALTER CALLONI
Alla fine degli anni 70 Di Cioccio diventa cantante della PFM e il raffinato turnista milanese Walter Calloni si unisce alla band. Lo stile di Di Cioccio è perfettamente bilanciato tra le classiche influenze jazzistiche e l’incisività rock. Walter Calloni contribuisce in maniera fondamentale al viaggio del più affermato gruppo prog italiano e anche alla storia della batteria in generale.
19. GIULIO CAPIOZZO
Batterista eccelso degli Area, unico! Jazz, Rock, Medio Oriente, Mediterraneo... tutto miscelato in un unico artista.
20. CHESTER THOMPSON
Conosciuto come il “secondo” batterista dei Genesis, fornisce ai live un contributo fondamentale. Aggiunge allo stile dei Genesis il funk e l’afro style.