Alice in Chains: 8 canzoni che devi assolutamente conoscere

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Sono stati tra i protagonisti del revival hard rock degli anni 90 e parte del movimento grunge. Ecco le nostre 8 canzoni preferite degli Alice in Chains.

Nati a Seattle nel 1987, gli Alice in Chains sono stati uno dei gruppi più influenti degli anni 90. Il loro è stato un sound fatto di chitarre metalliche, di testi introspettivi e di voci uniche ed espressive come quella di Layne Staley. Poi, dopo la morte per overdose del loro vocalist, il grande ritorno sulle scene con William DuVall.

Selezionare i brani più iconici della band che, insieme a Nirvana, Pearl Jam e Soundgarden, ha spianato la strada al grunge, pur tenendo salde le radici nel panorama dell'hard rock, è veramente difficile.

Vi proponiamo oggi 8 canzoni, ricordando che la nostra non è una classifica, ma una selezione. Diteci le vostre preferite!

1. Man in the Box (FACELIFT, 1990)

Primo singolo, è considerata una delle canzoni più rappresentative del gruppo. Il brano affronta un argomento ben preciso: la censura operata dai mass media. Il video, diretto da Paul Rachman, mostra la band suonare in una specie di fienile, con Layne Staley che canta in un angolo, illuminato da luci a torcia elettrica. La clip venne nominata come miglior clip Heavy Metal/Hard Rock agli MTV Video Music Awards del 1991.

2. Would? (DIRT, 1992)

È la traccia che ha fatto conoscere gli Alice in Chains a un pubblico più vasto, a causa della sua inclusione nella colonna sonora di Singles - L'amore è un gioco. La canzone è dedicata al cantante dei Mother Love Bone, Andrew Wood, morto per un'overdose di eroina. Nel brano, composto da Jerry Cantrell, gli Alice in Chains accusano coloro che esprimono giudizi sulla vita e sulle scelte degli altri senza conoscerli.

3. Rooster (DIRT, 1992)

Tra le preferite dei fan, Rooster racconta la storia del padre di Jerry Cantrell, un veterano del Vietnam, che rivive alcuni degli orrori della guerra. Rooster, ovvero "gallo", è il proprio il soprannome del padre, i cui capelli ricordavano la forma della cresta di un gallo.

4. Down in a Hole (DIRT, 1992)

Un accordo in La bemolle minore, e le voci di Layne Staley e di Jerry Cantrell, che chiedono di essere "seppelliti dolcemente nel grembo". Una canzone d'amore perfetta. Ryan Adams ne ha registrato una cover per il suo album FOLLOW THE LIGHTS del 2007.

5. Them Bones (DIRT, 1992)

L'urlo primordiale di Layne Staley, i cori e la chitarra di Cantrell rendono Them Bones una delle canzoni più belle del gruppo. Classificata 39esima tra i 50 brani metal migliori di sempre nella classifica della Gibson, esprime i pensieri di Cantrell sull'aldilà, secondo cui tutto se ne va e ciò che resta sono "quelle ossa".

6. I Stay Away (JAR OF FLIES, 1994)

L'EP JAR OF FLIES venne registrato nella settimana tra il 7 e il 14 settembre del 1993 al London Bridge Studio di Seattle ed è considerato da molti come un piccolo capolavoro degli anni NovantaI Stay Away, in particolare, ha segnato la prima collaborazione del gruppo con il bassista Mike Inez.

7. No Excuses (JAR OF FLIES, 1994)

Estratto come singolo, un bellissimo tributo di Jerry Cantrell alla sua complicata ma fraterna amicizia con il cantante Layne Staley.

8. Nutshell (JAR OF FLIES, 1994)

Concludiamo con Nutshell, tra le preferite di molti fan degli Alice in Chains. Il brano, a quanto si racconta, fu scritto dopo che i membri del gruppo vennero sfrattati dalla loro residenza per non aver pagato l'affitto. Così, gli Alice in Chains si trasferirono in uno studio e presero delle chitarre per passare il tempo. Il risultato? Il disco che state ascoltando.

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