La psichedelia è un mondo a sé. Un mondo fatto di esperienze hippie, di fratellanza, di allucinogeni e alterazione della coscienza, come professato dal poeta Allen Ginsberg o da Philip Dick, scrittore di fantascienza e santone.
La psichedelia, negli anni Sessanta, non si accontentava più del vigore del rock, ma esigeva di penetrare nell'anima, di indagare l’inconscio. E quando cominciarono a essere messi in vendita i primi sintetizzatori elettronici, i distorsori, parecchi effetti per chitarra, il movimento psichedelico trovò nella musica, una musica nuova, il suo terreno fertile.
Prima in California, poi in tutti gli Stati Uniti, inclusa New York, con i suoi Velvet Underground. La febbre lisergica dilagò in Inghilterra, dove entrò in contatto con il blues, vedasi i Cream o i Traffic. E non si esaurì. Negli anni infatti, nuove ondate psichedeliche contagiarono nuove generazioni e artisti, dagli Spacemen 3 ai canadesi Black Mountain.
Vi presentiamo 10 album che hanno fatto la storia della psichedelia.
Attenzione, la nostra non è una classifica, ma una selezione, consapevoli che, di album e artisti, ce ne sono molti di più. Diteci i vostri preferiti.
Primo grande contribuito da parte dei Byrds, fino ad allora dediti al folk rock un po' "alla Bob Dylan", alla musica lisergica. L'album è un'ode alla psichedelia, nonché l'inizio di una vera e propria metamorfosi musicale che si completerà con i dischi successivi.
Somebody to Love e White Rabbit, interpretati dalla voce magica di Grace Slick, sono una miscela di folk rock e psichedelia che ancora oggi sa come fare sognare. I due brani, oltre a conferire ai Jefferson Airplane un successo planetario (ve ne abbiamo parlato qui), diventarono veri e propri inni della "Summer of Love".
La figura di Jim Morrison, poeta maledetto, non ha eguali nella scena psichedelica americana. E The End, tratta dall'album di debutto dei Doors, con le sue sonorità apocalittiche, parla direttamente alla coscienza degli ascoltatori.
Se THE DARK SIDE OF THE MOON rappresenta, per certi versi, lo straordinario punto d'arrivo del percorso psichedelico del gruppo, THE PIPER AT THE GATES OF DAWN ne definisce l'inizio. Un universo di sensazioni, che Syd Barrett traccia a partire da ricordi di infanzia, gnomi, biciclette e gatti diabolici.
Ogni commento sarebbe superfluo. Qualcuno lesse tra le righe di Lucy In The Sky With Diamonds la sigla LSD. L'ipotesi funziona, dal momento che l'intero album, fatto di immagini e visioni, come quelle date da un trip lisergico, può essere considerato un superbo affresco dell'era psichedelica.
Album di debutto dei Kaleidoscope (che darà anche il nome a una delle più importanti formazioni tedesche della "Kosmische Musik"), TANGERINE DREAM è un disco sognante, potente come un allucinogeno.
Disco d'esordio dell'omonimo gruppo rock californiano, SPIRIT si lega agli sperimentalismi di SGT. PEPPER'S LONELY HEARTS CLUB BAND e THE PIPER AT THE GATES OF DAWN. Il gruppo avrebbe più tardi ridotto la sua psichedelia per spaziare all'interno di generi più ampi.
Siamo ancora negli anni Sessanta, con il gruppo di punta della scena psichedelica di San Francisco. La copertina di AOXOMOXOA, terzo album dei Grateful Dead, venne creata dall'artista grafico Rick Griffin e si guadagnò l'ottavo posto nella lista delle migliori cover di tutti i tempi, secondo la rivista «Rolling Stone».
Ci allontaniamo dalla nascita del movimento psichedelico per ascoltare PLAYING WITH FIRE, capolavoro degli Spacemen 3. Con le sue sonorità eteree, il disco diede il via a una scuola di iper-psichedelia che avrebbe finito per convergere con la musica d'ambiente.
Concludiamo con il 2005. BLACK MOUNTAIN è il primo album in studio dell’omonimo gruppo musicale canadese. I Black Mountain si fanno oggi artefici della rinascita di suoni hard-rock, contornati dal folk e, naturalmente, dalla psichedelia.
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