Eddie Vedder, i salti nel vuoto… e quel cameraman inconsapevole

Nel 1992, Eddie Vedder saltò nel vuoto per essere accolto dalla folla urlante, con l'aiuto di un cameraman. Ecco tutti i retroscena:

Ricordate la famosissima scena che ebbe per protagonista Eddie Vedder, frontman dei Pearl Jam, e un cameraman, durante il Pinkpop Festival del 1992 (nei Paesi Bassi)? Ve ne abbiamo già parlato in questo articolo, raccontandovi i migliori (e peggiori) tuffi mai visti nella storia della musica.

Già, perché Vedder quel fatidico giorno si servì del braccio meccanico comandato da un operatore inizialmente ignaro delle sue intenzioni per lanciarsi (nel vero senso della parola) su una folla urlante di fan.

Non fu di certo né la prima né l'ultima volta che Eddie Vedder si cimentò in uno dei suoi famosi salti dal palco ma di certo fu una fra le più spettacolari per la complessità della situazione messa in atto da Vedder. Complice il cameraman al di sopra della gru che, una volta compresa l'intenzione del rocker, lo trasportò con sé esattamente sopra alla folla che lo avrebbe accolto a braccia aperte.

Sembra assurdo ma la storia non si fermò lì. Già, perché nel giugno 2018 i Pearl Jam tornarono nuovamente al Pinkpop Festival e per l'occasione, ben ventisei anni dopo, il frontman della band riuscì a riunirsi con quell'eroe silenzioso che gli aveva permesso di compiere una delle performance più iconiche della sua carriera.

Ma non si trattò di un incontro fortuito: pare, infatti, che Vedder abbia cercato attivamente in giro per Amsterdam Rob (questo il nome del cameraman, ormai in pensione) per potergli chiedere scusa dato che era convinto che ce l'avesse a morte con lui per averlo reso complice inconsapevole di un'impresa così pericolosa.

L'espressione sul viso del cameraman sembrava quella di uno che voleva uccidermi e mi sono reso conto che in effetti avrebbe avuto tutto il diritto di farlo.

Quando, finalmente, Vedder riuscì a incontrare nuovamente Rob, si stupì del fatto che il cameraman dichiarò di non essere mai stato arrabbiato con lui.

In effetti, quelle che Vedder aveva interpretato ai tempi come urla di ingiurie nei suoi confronti in una lingua a lui sconosciuta (l'olandese), erano in realtà richieste da parte del cameraman rivolte ai suoi colleghi affinché dessero una mano a sostenere il braccio meccanico che reggeva lui, la videocamera e Vedder. 

Fu una bella liberazione per il frontman dei Pearl Jam che, per tutti questi anni, aveva vissuto con un peso sulla coscienza credendo di essere entrato di diritto nella lista nera di Rob

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