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La vita di Bruce Dickinson oltre agli Iron Maiden

Pilota, schermidore, sopravvissuto al cancro, scrittore. Bruce Dickinson non è solamente il frontman di uno dei più grandi gruppi heavy metal al mondo. È molto di più.

Torniamo indietro nel tempo, ma restiamo in Italia, a Bologna. È il 26 ottobre 1981, e il mondo fa il suo primo incontro con Bruce Dickinson, nuovo cantante degli Iron Maiden.

Con la band heavy metal di THE NUMBER OF THE BEAST, Bruce rimane fino al 1992, anno in cui esce FEAR OF THE DARK. Seguono i dischi solisti e il ritorno nella band, con BRAVE NEW WORLD (2000).

Eppure, la musica non è mai stata l’unica passione di Dickinson, né l’abilità vocale - un’abilità, a quanto si racconta, scoperta per caso, aiutando un amico a cantare Let it Be dei Beatles - l’unico talento.

Tra i libri...

Figlio di una commessa di un negozio di scarpe e di un meccanico dell’esercito, Bruce Dickinson studia, prende il massimo dei voti al liceo e si laurea in Storia presso la Queen Mary University di Londra. La stessa  università che darà poi al cantante una laurea honoris causa in musica, il 19 luglio 2011.

Poi, c’è la scherma. E c’è la letteratura. La sua vocazione letteraria, mista a quella per il metal, lo portano a cimentarsi nell’attività di sceneggiatore, per il film The Chemical Wedding, diretto da Julian Doyle e basato sulla storia del noto Aleister Crowley. Pubblica anche libri suoi, come il volume umoristico The adventures of Lord Iffy Boatrace o The Missionary Position.

E non parliamo della sua autobiografia. Bruce Dickinson ci tiene a sottolineare il fatto che per scrivere What Does This Button Do? non è stato "aiutato" da nessuno. Altro che ghost writer.

... e in volo

Nel corso degli anni Novanta, Bruce Dickinson prende la licenza di pilota di Boeing 757. Nel 2008 comincia a pilotare gli aerei che portano la sua stessa band in tour, nel 2011 lancia e diventa presidente della compagnia di manutenzione aerea Cardiff Aviation.

Nel corso della sua carriera, vola per diverse compagnie. È lui, per esempio, a portare il Liverpool a Napoli in occasione della sfida di Europa League dell'ottobre 2010.

E a chi domanda perché un artista di successo dovrebbe mettersi a pilotare aerei risponde:

Si tratta di centomila tonnellate di tubo di alluminio con sopra due motori. Qualcuno te lo da in mano, e ti dice: "portalo a fare un giro". E ti trovi a volare lungo la linea lungo la quale il sole sorge e tramonta, e ci sono momenti in cui puoi vedere chiaramente: da una parte del finestrino è totalmente notte, mentre dall'altra è ancora pieno giorno. Penso che vedere questa cosa sia un grande privilegio, e non mi stancherò mai di meravigliarmene.

In una recente intervista, Dickinson ha raccontato di provare ancora il brivido della prima volta ogni volta che si mette alla guida di un aereo, nonostante ormai sia un pilota navigato. Chissà che musica si ascolta, tra un volo e l'altro.

Gli aerei di volo sono anche un lavoro, quando suono le emozioni sono per così dire esterne, posso guardare tutte le persone di fronte a me. Con un aereo è diverso, è tutto interiore: ci sono i passeggeri e nessuno dice "Wow, è stato fantastico". Il lavoro di pilota di una compagnia aerea è quello di consegnare ogni passeggero in sicurezza ed essere invisibile. È molto bello per me, perchè è proprio l’opposto di quello che faccio quando mi esibisco.

Marialuisa Miraglia

Nata negli anni sbagliati, amo guardare film in bianco e nero e sorseggiare tè caldo mentre "The Dark Side of the Moon" corre sul giradischi.

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Marialuisa Miraglia

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