Basta citare brani come September, Boogie Wonderland e Let's Groove per portare tutti sulla pista da ballo. Così, negli anni Settanta, il gruppo degli Earth, Wind & Fire conquistò la scena musicale con un sound tra jazz, funky, blues e dance. Una combinazione vincente, che li collocò nell'aura eterna della disco music con ritmici e irrefrenabili brani da ascoltare e riascoltare a ripetizione. La band di Chicago guidata da Maurice White aveva già collezionato cinque album nel 1975, quando l'attenzione di Hollywood ricadde sul loro disco in uscita quell'anno: THAT'S THE WAY OF THE WORLD.
La band, dalla sua fondazione nel 1969, aveva già dettato una svolta molto importante nello scenario della black music, unificando più generi diversi che prima erano divisi in compartimenti. Le loro erano febbrili esibizioni dai sound poliedrici, dove i riflettori illuminavano abiti sfarzosi e mosse da ballerini provetti. In un loop da luci stroboscopiche gli EWF si guadagnavano una posizione musicale originale e innovativa, dettando le regole delle nascenti discoteche. Non solo una band, ma uno stile di vita, che non poteva mancare di occupare il grande schermo.
Il film in cui comparve il gruppo prese il nome dal loro album, That's The Way Of The World, tradotto in italiano come La giungla della disco. Alla regia Sig Shore e nel ruolo di protagonista un giovane Harvey Keitel, che l'anno seguente avrebbe conquistato Hollywood con Taxi Driver di Martin Scorsese. Esattamente tre anni dopo aver esordito in Mean Streets, sempre dello stesso celebre regista.
Nella pellicola a sfondo disco, Keitel interpreta Buckmaster, talentuoso e promettente produttore di una casa discografica. Tra i musicisti che aspirano al successo, Buckmaster trova subito i The Group, un gruppo interpretato dagli Earth, Wind & Fire, che vuole portare in vetta alle classifiche.
A conquistare la critica non è tanto la pellicola, che ottiene un mediocre successo, ma la colonna sonora, interamente interpretata dagli EWF. In particolare, è la canzone Shining Star a brillare più di tutte, conquistandosi un Grammy. E se il titolo dell'album (e del film) recita "Così va il mondo", bisogna decisamente valorizzare le opportunità positive, come una piccola produzione, che ha contribuito a farci conoscere e amare gli Earth, Wind & Fire.
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