BARRETT ebbe inizio quando Syd si circondò di tre artisti: Richard Wright, Jerry Shirley e David Gilmour. Chiusi negli storici Abbey Road Studios, i quattro lavorarono per sei mesi all’album, un tempo ridotto rispetto a quello che Syd aveva impiegato per la realizzazione di THE MADCAP LAUGHS, che aveva richiesto un anno.
Le sessioni di lavoro iniziarono il 26 febbraio 1970, due giorni dopo l’esibizione di Barrett al radio show Top Gear con Terrapin, Gigolo Aunt, Baby Lemonade, Effervescing Elephant e Two of a Kind. Tranne Terrapin (già pubblicata) e Two of a Kind, le altre canzoni sarebbero state registrate per BARRETT. In studio, Gilmour non era convinto che Barrett stesse dando il meglio di sé, tanto da dire che stava perdendo la sua "barrettness".
Ma poi vennero registrate anche Wolfpack, Waving My Arms in the Air, Living Alone, Bob Dylan Blues: le ultime due non vennero inserite nell’album per dei disguidi dovuti alla velocità con cui i quattro lavoravano all’album: le tracce vennero “perse”, forse proprio da David Gilmour, che lo ipotizzò tempo dopo.
Quelle sessioni sono state fatte così velocemente. Ogni giorno andavamo di corsa ai concerti e dovevamo inserire le sessioni di registrazione nel mezzo. Probabilmente l'ho portata via per ascoltarla e mi sono semplicemente dimenticato di riportarla indietro.
I musicisti entrarono e uscirono dallo studio con intervalli dovuti alla registrazione di ATOM HEART MOTHER a cui stavano lavorando i Pink Floyd nel 1970, o al tour della band. Quando finalmente BARRETT fu pubblicato, aveva in copertina un lavoro di Syd, che si era cimentato nel disegno durante i suoi anni a Cambridge.
L’album non riuscì a entrare in classifica, e lo stesso Syd ne parlò come una sorta di eco di MADCAP, opinione condivisa da diversi critici musicali come Ritchie Unterberger. Forse fu anche questo il motivo per cui Syd decise una volta per tutte di lasciarsi alle spalle la carriera musicale. Non sarebbe scomparso per sempre. Vi ricordate Shine On You Crazy Diamond?
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