The Doors: quel legame controverso tra John Densmore e Jim Morrison

Jim Morrison e John Desmore

Lo storico batterista dei Doors non ha mai nascosto la sua amicizia preziosa, sofferta e turbolenta con il Re Lucertola, con cui suonò per sei anni. Oggi, vogliamo rispolverare quei ricordi sul leggendario collega e amico. 

John Densmore nasce l'1 dicembre 1944 e inizia a calcare le scene musicali negli anni Sessanta. È un musicista eclettico, con una formazione musicale improntata alla musica classica di Beethoven e Bach, che però non ha mai amato. Per questo, si avvicina presto alla batteria, distinguendosi però dai colleghi per il suo stile espressionista. John infatti non si affida al ritmo come la maggior parte dei batteristi, ma si lascia ispirare dalla "musicalità del testo". E non poteva che incontrare nella sua carriera uno dei poeti rock per eccellenza: Jim Morrison. Con lui suona dal 1965 al 1971, anno della tragica morte del cantante. 

Fino al 1973, il musicista porta avanti quello che rimane dei Doors con i colleghi Ray Manzarek e Robby Krieger, ma non è lo stesso senza Jim e la band va incontro a un inevitabile scioglimento. Resta solo l'aura di quello che era stato un grande frontman, ma che Densmore non ha mai perdonato veramente per essere andato incontro alla sua autodistruzione.

Il batterista non ha presenziato ai funerali e ha visitato la tomba parigina di Jim solo tre anni dopo la sua morte. Tuttavia non ha mai dimenticato l'ex compagno di viaggio, tanto da combattere per la tutela della sua eredità artistica, che rischiava di essere svenduta al miglior offerente. 

Si è infatti imbattuto in due battaglie legali, una del 2002 e una del 2004 contro Manzarek e Krieger, disposti a vendere per milioni le canzoni di Jim al servizio di spot pubblicitari. E una cosa simile era già accaduta nel 1968, in cui anche Densmore era stato carnefice della svendita di Light My Fire per un jingle. Ma quel momento se lo ricorda bene: Jim era infatti scomparso per giorni, affranto e deluso dalla scelta dei suoi compagni e sfregiato nella sua vena poetica.

Per questo, Densmore si è battuto per non ricadere nel tranello del profitto e ne è uscito vincitore, anche grazie al supporto legale di alcuni grandi musicisti, come Neil Young. Tale gesto mostra l'affetto di John che, anni dopo la morte di Morrison, ha perdonato all'amico la sua vena autodistruttiva. 

Densmore ha definito Jim come l'uomo pazzo dionisiaco nella sua autobiografia Riders On The Storm: My Life With Jim Morrison and The Doors (1990). Ovvero una creatura che ha sempre privilegiato l'anima e lo spirito a scapito della mera corporalità. Jim condivideva con John quel sentimento poetico che accompagnava i testi delle loro canzoni, ma poi si scordava della fattualità pratica della vita. Correva come un pazzo, bruciando le tappe dell'esistenza alla ricerca di una soddisfazione spirituale. Per questo, John amava e disprezzava Jim allo stesso tempo, lo odiava per la scarsa considerazione della sua preservazione personale, ma lo ammirava per la forte passionalità ed emotività che regalava alla vita.  

Il loro rapporto fu dunque controverso, sfaccettato, intimo e torbido alla stessa maniera, ma sicuramente di una profondità che in pochi possono capire. E ora John, all'età di 76 anni, può dire di aver provato di tutto per salvare Jim, ma di non esserci riuscito. 

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