Port Arthur, la città di Janis Joplin, era un luogo senza pietà. Fondata a fine 800 solo come fermata della ferrovia, con gli anni divenne una delle nuove mecche del petrolio in Texas. Janis e i suoi fratelli minori, Laura e Michael, furono incoraggiati e spinti verso l'arte e la musica dai genitori, con il chiaro permesso di essere diversi da quella massa di persone così omologate fra loro.
Alle scuole medie, Janis dipingeva, scriveva canzoni e suonava la chitarra. Indossava jeans aderenti e mocassini senza calzini. Era la classica personalità artistica, indipendente e brillante, aveva idee chiare e concise, molte delle quali non sarebbero state accettate facilmente dalla gente di Port Arthur. Laura, la sorella di Janis, ha raccontato:
C'era un gruppo di ragazzi molto conservatori e un capitolo attivo del Ku Klux Klan, così quando Janis era al liceo, parlando di integrazione razziale durante una discussione di studi sociali, divenne un target.
Alcuni di quegli stessi ragazzi l'avrebbero poi bullizzata, chiamata "Maiale bizzarro", lanciato contro dei penny e presa in giro per il peso, l'acne o la sua chiarezza in ambito di diritti civili. Molti di questi ragazzi non avevano mai lasciato Port Arthur, e negli anni in cui Janis decise di andarsene non cambiarono molte cose, se non per il fatto che lei divenne una rock star. Un'icona indipendente, una donna ricca, pronta a tornare per pregustarsi una rivincita e una piccola vendetta personale, così come la speranza di essere finalmente accettata. Tornò in città vestita da hippy, con piume colorate fra i capelli e un'infinità di braccialetti ai polsi.
La sua breve vita fu caratterizzata da eccessi, tra droghe e alcol. Chet Helms ha ricordato:
Janis sentiva di dover pagare la sua quota per cantare blues. Come se in qualche modo non avesse sofferto abbastanza. Molto prima che gli acidi diventassero hippy, tutti si facevano di Methedrine. Era considerato un antidoto inoffensivo per la depressione, per l'affaticamento e i problemi di peso. Inoltre, era parte del processo artistico. La disponibilità alle droghe e ai farmaci rese Janis particolarmente suscettibile anche all'eroina.
Nel maggio del 65, una Janis emaciata ed esausta tornò a Port Arthur.
Uscì dal taxi con una serie di scatole, vestiti imbottiti e scatole di scarpe che cadevano a terra. Era così piccola e magra. Tutto sommato eravamo felici di vederla. La portai a comprare dei vestiti nuovi, finchè riacquistò un po' di peso. Penso che si stesse davvero impegnando a tornare coi piedi per terra. Quello sarebbe stato un periodo positivo della sua vita.
Certo, positivo ma scoraggiante. La vecchia città si sarebbe ben presto trasformata in una gabbia. Si iscrisse momentaneamente al college, per conseguire un diploma di insegnamento, e giurò di stare lontana da alcol e droghe. Ricominciò anche a uscire con Peter De Blanc, anche lui impegnato a ripulirsi. Così Janis, all'improvviso, si ritrovò a fare una trapunta per il suo matrimonio e la lista nozze.
In una lettera che scrisse a Blanc quella stessa estate, Janis disse:
Ho la tua foto sulla scrivania dove faccio i compiti, e tutti in famiglia ti hanno visto almeno tre volte. Dicono tutti che sei bello e io ti amo davvero. Tutto quel che facevo era selvaggio, bere costantemente, andare a letto con la gente, cantare. Voglio essere felice cazzo.
La sorella Laura in seguito ha ricordato:
Mia sorella non aveva trovato il suo posto. Aveva ancora un desiderio troppo forte di musica. Vedeva un terapeuta che cercò di convincerla che musica e droga non fossero compagne, ma che fosse possibile fare l'una senza l'altra, ma questa non era un opzione percorribile per Janis.
Lentamente, iniziò a sentire Blanc meno frequentemente, e un giorno quando gli telefonò rispose un'altra donna. Janis scoprì che il suo fidanzato, non solo era impegnato, ma aveva un figlio. Fu in quel momento che la situazione la travolse come una valanga.
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