I ragazzi patinati di Birmingham sono stati i protagonisti della trentennale parentesi new wave e synth pop. Idoli indiscussi delle teenager anni '80, ma anche simboli di un fascino contemporaneo. Ecco 5 album particolarmente amati.
5. NOTORIUS (1986)
Con oltre un milione di copie vendute negli Stati Uniti, NOTORIUS si colloca a metà tra il live album di Wild Boys, ARENA(1984) e l'altrettanto iconico THE BIG THING (1988). Basta pensare alle magiche Notorius e The Skin Trade, nella Top 10 degli ascolti Spotify odierni, per valutare l'eredità storica del quarto album dei Duran Duran. Un disco in cui si assaporano sonorità eclettiche, creando una miscela alchemica di nwe wave, pop rock e funky dal tocco vincente.
4. SEVEN AND THE RAGGED TIGER (1983)
Il bassista John Taylor lo connotò come un album difficile dopo l'apoteosi mediatica di RIO (1982). Tuttavia SEVEN AND THE RAGGER TIGER fu il primo disco dei Duran Duran a conquistare la vetta della classifica britannica. La band, in questo caso, scelse atmosfere più intime e dark e si cimentò in esperimenti di campionatura, considerati sperimentali dalla casa di produzione. Se quindi le teenager si aspettavano un seguito del pieno stile caldo e sinuoso di RIO, la band stupì tutti. Taylor omaggiò così l'importanza del brano di punta, The Reflex:
Penso che The Reflex abbia un testo davvero interessante. È un testo molto paranoico, molto anni '80. Non si sentono più testi come questo nelle canzoni al numero uno.
3. DURAN DURAN (THE WEDDING ALBUM), (1993)
Gli anni Novanta introducono invece una copertina dal sapore vintage. La attraversano le foto matrimoniali dei genitori dei musicisti, in una parentesi nostalgica che si contrappone all'avanzata minacciosa e vincente della scena grunge. E infatti le classifiche parlano chiaro, i nuovi protagonisti sono Nirvana, Pearl Jam e Radiohead. Ma Simon Le Bon, Nick Rhodes, John Taylor e Warren Cuccurullo non perdono terreno e richiamano sempre a gran voce il loro sound iconico. Dopo il flop commerciale di LIBERTY (1990) la band si risolleva con un album di impronta storica, diretto, efficace e intimo. La risposta arriva con due ballad tra le più amate tutt'oggi: Ordinary World e Come Undone. In tutto furono 6.500.000 circa le copie vendute.
2. DURAN DURAN (1981)
La voce di Simon Le Bon promette un debutto di tutto rispetto. Perché i Fab Five, come vengono chiamati, sono simbolo di una gioventù patinata e materialista che assapora le potenzialità avanguardiste della musica. Un po' sulla linea dei romanzi di Bret Easton Ellis, in un'epoca in cui Lady Diana li preferisce ai coetanei Spandau Ballet e la band traccia la sua strada su hit come Planet Earth e Girls On Film. Sin da subito, quindi, i Duran Duran ostentano la loro formazione coltivata su David Bowie, The Human League e Ultravox. Tra pizzi, merletti e un ritmo graffiante, l'omonimo DURAN DURAN entra tra i primi 10 dischi della Billboard 200 del 1982.
1. RIO (1982)
I Duran Duran scrivono una pietra miliare del rock, con uno stile sensuale, elegante e policromatico. Con RIO (1982) consolidano l'aura del new romantic, un sottotesto del synth pop e della new wave con cui la band di Birmingham avanza lungo il successo, trainata dalla mondana title track, Rio. Non a caso l'album rimane per 129 settimane consecutive in classifica. A parlare ritornano quindi i numeri, con oltre 2 milioni di copie vendute negli Stati Uniti e due dischi di platino, accompagnati da vette a cinque cifre in Gran Bretagna, Canada, Finlandia e Nuova Zelanda. Ancora oggi affascina quell'accattivante copertina tra pop art e art noveau, che fa pensare a memorabili singoli come Hungry Like The Wolf e Save A Prayer.