Vi ricordate la band capitanata da Eric Clapton e Ginger Baker che si sciolse subito dopo il rilascio del suo debutto? Ecco, l'ambizioso progetto dei Blind Faith, sottovalutato nel tempo, ha attirato l'attenzione mediatica nel 1969 per una copertina particolarmente controversa. Scopriamo di più.
Subito dopo lo scioglimento dei Cream, il chitarrista Eric Clapton e il batterista Ginger Baker, insieme all'ex chitarrista e tastierista dei Traffic, Steve Winwood e, in un secondo momento, all'ex bassista dei Family, Ric Grech, fondarono i Blind Faith. Originariamente la band non aveva un nome, che si ispirò poi al titolo dell'iconica, quanto controversa, fotografia per la cover dell'album di debutto. A scattarla Bob Seidemann, già accanto alla produzione artistica dei Grateful Dead e dei Big Brother & The Holding Company di Janis Joplin, a cui scattò anche un nudo che affiorò dopo la morte della cantante. Seidemann conosceva già Clapton, in quanto amico ed ex coinquilino del chitarrista, quando ricevette una chiamata dal manager Robert Stingwood. Quest'ultimo, su suggerimento di Clapton, chiedeva al fotografo di realizzare la copertina di un inedito album in uscita.
E per Seidemann l'occasione ghiotta fu lo sbarco sulla luna del luglio 1969. In un'epoca che approdava a un simile risultato scientifico, la musica doveva dimostrare di essere al passo con i tempi. Ecco come il fotografo descrisse la sua idea:
Non riuscivo a focalizzare l'immagine, fino a quando dalla nebbia non è emerso un concetto. Per simboleggiare il raggiungimento della creatività umana e la sua espressione attraverso la tecnologia, un'astronave era l'oggetto materiale. Per portare questa nuova spora nell'universo, l'innocenza è la portatrice ideale, una giovane ragazza, una ragazza come la Giulietta di Shakespeare. L'astronave è il frutto dell'albero della conoscenza e la ragazza, il frutto dell'albero della vita.
Mentre per il modellino dell'astronave l'artista prescelto era già il gioielliere Mick Milligan, la ragazza era ancora un grande interrogativo. Tuttavia un giorno, mentre Seidemann era sulla metropolitana londinese diretto allo studio di Stingwood, vide la sua illuminazione. Una giovane quattordicenne, che lui descrisse con "un’uniforme scolastica, gonna, blazer blu, calzettoni bianchi e aveva sulle mani disegni fatti con una penna a sfera". Appena la vide capì che sarebbe stata lei la fanciulla del suo immaginario avanguardistico, salvifico e fantascientifico. Tuttavia quando incontrò i genitori di lei, in una sontuosa casa vittoriana di Londra, vicino a Hyde Park, ottenuto il loro permesso, capì che non era la ragazza che cercava.
La sua attenzione cadde quindi sulla petulante sorellina di 11 anni, Mariora Goschen, che voleva a tutti i costi fare un servizio fotografico, in cambio di un cavallo, che però non ricevette mai. Fu pagata invece £40 per un nudo che attirò lo scandalo pubblico. Il messaggio artistico di Seidemann non fu colto, ma quell'immagine dettò una svolta fondamentale per la band. Il titolo ad essa attribuito, Blind Faith, divenne il nome del gruppo, ma non fu pubblicato sulla copertina, su idea di Clapton, quanto sull'involucro di plastica che la ricopriva.
Questo riportava il nome a coprire il seno della giovane, rivelando la schietta immagine alla sua apertura. Tale scelta artistica fece sì che quell'unico album della band fosse ricordato solo per Mariora, avvolta da una coltre di leggende metropolitane. C'è chi dice che fosse in realtà la figlia di Baker, dati i suoi folti e rossi capelli ricci, e chi invece sostenteva che i quattro musicisti tenessero la giovane come schiava in una cantina. Insomma, un turbine di bizzarrie che portarono alla sostituzione della cover incriminata con una classica foto del gruppo scattata da Seidemann.
Per quanto riguarda il disco, rimase in classifica al n.1 per due settimane, per poi sedimentare in un lento abbandono della memoria collettiva. E l'ex bambina prodigio? Sembra sia diventata una massaggiatrice, che ha rilasciato nel 2010 una dichiarazione sulla sua esperienza con i Blind Faith:
La nudità non mi ha infastidito. A malapena mi ero accorta di avere il seno. La vita era troppo frenetica. Ero pazza per gli animali e molto presa dalla famiglia e dagli amici. Ma ora, quando le persone mi dicono che possono ricordare cosa stavano facendo quando hanno visto la copertina per la prima volta, e l'effetto che ha avuto su di loro, sono entusiasta.
Anche il chitarrista Winwood ha ripensato a quel momento, ricordando come all'epoca pensava non ci fosse nulla di male in quella copertina. Ora la riguarda attraverso lo sguardo di un padre e un po' se ne pente.