Iron Maiden: quando il produttore Kevin Shirley ricevette minacce di morte

Dall'inizio degli anni Duemila, Kevin Shirley, soprannominato The Caveman e con una lunga lista di collaborazioni di spicco nel rock, ha preso sotto la sua ala gli Iron Maiden. Ma il cambiamento produttivo, dopo l'era di Martin Birch, non è piaciuto a tutti i fan.

La comunità fedele agli Iron Maiden è in fermento per l'imminente uscita del loro 17esimo album, SENJUSTU. Da tempo atteso e annunciato, il suo rilascio è stato anticipato a luglio con il videoclip del primo singolo estratto, The Writing On The Wallseguito, recentemente, da un nuovissimo brano, Stratego. E l'uomo che muove i fili produttivi è Kevin Shirley, classe 1960 e soprannominato The Caveman che, dai primi anni Ottanta, affianca diversi gruppi rock tra produzione, composizione e mixaggio. Una figura a cui gli Iron Maiden si sono concessi con estrema fiducia, data la sua esperienza accanto a Journey, Led Zeppelin, Black Crowes, Rush, Dream Theater e molti altri. 

Tuttavia, Shirley ha dovuto occupare una poltrona particolarmente cara e protetta dai fan dei Maiden. Si tratta di quella di Martin Birch, storico produttore della band da KILLERS (1981) a FEAR OF THE DARK (1992). Un altro colosso del settore, che ha lavorato con Deep Purple, Black Sabbath, Fleetwood Mac e Whitesnake. Ed è stato proprio il frontman della patinata rock band, David Coverdale, a dare l'annuncio, il 9 agosto 2020, della scomparsa di Birch, a 71 anni. Il produttore non può quindi più essere un faro per gli Iron Maiden e, anche se il suo nome resta legato all'affetto dei fan, la sua carriera con Bruce Dickinson e compagni ha raggiunto il capolinea negli anni Novanta.

Dopo la breve parentesi di Blaze Bayley, la svolta Duemila è stata accolta da Shirley, nuovo alfiere della band da BRAVE NEW WORLD (2000). Da quel momento sono intercorsi cinque album in studio, compreso quello in uscita, che hanno testimoniato la solida corazza di Shirley. Perché il passaggio di consegna non è stato per niente facile e, in un'intervista a «Metal Hammer», il produttore sudafricano ha recentemente svelato i suoi demoni. 

Ho imparato che devi avere la pelle dura quando hai a che fare con alcuni fan dei Maiden. Nei primi giorni in cui li producevo, ricevevo e-mail piene di vetriolo e persino minacce di morte perché non ero Martin Birch, quindi devi lasciarti scivolare via, come l'acqua dalla schiena di un'anatra.

Una sfida impegnativa, quasi inevitabilmente imposta dalla visibilità mediatica e che colleziona diversi predecessori. Tuttavia Shirley non si è lasciato abbattere, consolidando le fondamenta per il nuovo album con un rapporto sempre più stretto con gli Iron Maiden. E se da un lato le malelingue condannano l'operato di Shirley, dall'altro una grossa fetta dei fan inneggia ancora a quei successi degli anni Duemila, come The Wicker Manresi immortali anche grazie a Shirley. 

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