1964: Penso che un anno così non ritorni mai più… | Classic Rock

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Il redazionale del direttore di Classic Rock, Maurizio Becker, che approfondisce con ammirazione e nostalgia la scena musicale di un anno straordinario per la musica e per il rock: il 1964.

"Il 17 aprile di sessant’anni fa, giusto due settimane prima che io venissi catapultato in questo mondo, arrivava sul mercato il primo album di cinque giovanotti chiamati The Rolling Stones. Qualche mese prima, il 9 febbraio, un altro complesso inglese, The Beatles, aveva aperto l’America come una scatoletta di tonno con una mitica apparizione televisiva all’Ed Sullivan Show. Basterebbero questi due singoli eventi a fare del 1964 un anno chiave nella lunga e tumultuosa storia del rock: l’anno in cui questa musica iniziò a camminare con i propri piedi, diventando improvvisamente adulta. Come sappiamo, quelle due band, gli Stones e i Beatles, erano solo la punta dell’iceberg, l’avanguardia più visibile di un vivace movimento musicale, artistico e culturale ormai pronto a esplodere e a contaminare l’intero pianeta. Quello stesso anno pubblicarono infatti il loro primo album i favolosi Kinks, gli Animals di Eric Burdon, gli Yardbirds (con Eric Clapton alla chitarra), gli Hollies di Graham Nash e i Manfred Mann. Anche dall’altra parte dell’Oceano accadevano cose straordinarie: Bob Dylan annunciava ufficialmente che “i tempi stavano cambiando”, i Beach Boys partorivano il primo di una lunga serie di capolavori, Paul Simon & Art Garfunkel uscivano allo scoperto con una raccolta di canzoni forse acerba ma illuminata dalla prima timida versione di una fra le melodie più belle di sempre, la Motown di Berry Gordy lanciava in orbita una raffica di talenti prodigiosi e imponeva alla black music un sound tutto suo. Ma perché anticipare la sorpresa?

In questo numero di «Classic Rock» abbiamo inteso rendere omaggio a un’annata unica e irripetibile selezionando 50 dischi imperdibili e, come dicono quelli bravi, “seminali”. Riascoltandoli (in alcuni casi dopo tanto tempo), ci siamo divertiti come bambini e abbiamo provato emozioni antiche. E adesso che queste pagine sono finalmente nelle vostre mani, speriamo che accada lo stesso a voi.

Maurizio Becker

mauriziobecker@stonemusic.it

 

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