Le 10 canzoni più heavy dei Fleetwood Mac

I Fleetwood Mac non sono mai stati un gruppo hard, eppure, c'è dell'oscurità in alcune loro produzioni, in grado di espandere la propria influenza fino ai confini del metal.

I Metallica ne sono l'esempio lampante. Nessuno, nemmeno Mick Fleetwood in persona credette a James Hetfield, quando quest'ultimo gli rivelò quanto la sua band avesse impattato sul gruppo statunitense. Che i Fleetwood Mac non si siano mai avventurati nelle sponde più heavy del metal, è assolutamente vero. Ciò nonostante, la band ha, in diverse occasioni, dato alla luce tracce tipicamente hard rock, lungo i suoi anni di militanza. Scopriamo, di seguito, le tracce più heavy dei Fleetwood Mac.

I'm So Afraid

Sono diversi i modi con cui è possibile considerare una traccia "heavy". Non solo strumentali aggressive, ma anche testi brucianti, dall'elevato apporto emotivo. Una strumentale ricca di pathos accompagna delle lyrics particolarmente malinconiche.

Sisters Of The Moon

Una traccia demoniaca, costruita in crescendo attorno ad uno dei migliori riff dei Mac post-Peter Green. Lindsey Buckingham e Stevie Nicks traspongono emozioni pedisseque, sulla tela bianca che la sezione ritmica rappresenta per loro.

The City

Nel sottovalutato periodo con Bob Welch, nacque The City. Il brano si erge su un groove alla John Bonham, mentre le strumentali tessono atmosfere blues, sfociando in un riff incendiario.

Miles Away

Altro highlight della Welch-Era, Miles Away è un estratto di MISTERY TO ME. Più serrata rispetto alla traccia sopracitata, con linee di basso tendenti al punk.

One Sunny Day

Proviene dal primo capolavoro della band: THEN PLAY ON. Un brano basato sul blues, con contaminazioni dal folk, dall'art-rock e dalla psichedelia.

Come

Strofe languide e delicate, lasciano spazio a ritornelli imponenti, caratterizzati da grosse chitarre distorte ed imponenti percussioni.

Fighting For Madge/Searching For Madge

Due jam dal carattere euforico e vivace, contenenti interessanti assoli di chitarra.

Oh Well (Part 1)

Mostrarono le loro vere intenzioni, nel 1969, con questo singolo diviso in 2 parti: la prima, un blues travolgente, la seconda un folk rock dalle influenze classiche, con Peter Green ad imbracciare il violoncello.

Rattlesnake Shake 

Un classico del blues senza eguali: arrabbiato, deciso e senza compromessi.

The Green Manalishi (With The Two Prong Crown) 

Un manifesto proto-metal avveniristico, da parte di una band decisamente inaspettata: brutale nella sua oscurità, tuonante negli arrangiamenti.

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