Torna in tutte le edicole e sul nostro store online il nuovo numero di «Grandi Glorie del Rock», stavolta ricco di storie su quei ragazzacci infernali: gli AC/DC.
“Siamo ciò che i ragazzi vogliono: rock’n’roll. La massa che viene ai nostri concerti vuole essere parte della band” ha detto Angus Young. “Quando colpisco le corde della chitarra un sacco di ragazzi tra il pubblico fanno mentalmente la stessa cosa, insieme a me. La audience è in piena sintonia con ognuno di noi. Se riesci a far sì che mille teste diventino una sola, allora ottieni il massimo. Poche band ci riescono e gli AC/DC sono una di queste band”.
È il 1976 e gli AC/DC sono arrivati ai piani alti grazie all’esplosivo rock and roll di TNT. Da quando Bon Scott è diventato il cantante di quella banda “di finocchi”, tutto è cambiato. E adesso sta per partire un tour intitolato “Chiudete a chiave le vostre figlie”. A parlarci di quel periodo infuocato è stata Irene Thornton, moglie di Bon Scott, nelle prime pagine dello speciale.
Ma allo stesso tempo, la carriera degli AC/DC è ferma al palo. In Australia la gente li ha dimenticati. La Atlantic Records vuole il soft rock miliardario di Elton John o Rod Stewart e non sa cosa farsene di questi cinque rocker straccioni. Per tutta risposta il gruppo reagisce in modo esplosivo incidendo Let There Be Rock, di cui ha scritto Mick Wall.
Alla fine degli anni Settanta ogni live act degli AC/DC è diventato una festosa esplosione di grande rock ma i dirigenti della loro etichetta non vogliono sentire ragioni: devono fare un disco di successo. Per riuscirci la band si mette in viaggio sull’immaginaria strada che li portò al cospetto del diavolo in persona...
Gli AC/DC schiacciano sull’acceleratore e realizzano HIGHWAY TO HELL, il disco che finalmente spalanca loro le porte dell’America (anche se a un prezzo carissimo).
Il 4 agosto 1979, una settimana dopo la pubblicazione di HIGHWAY TO HELL, gli AC/DC si esibirono per la prima volta al Madison Square Garden di New York, aprendo il concerto di Ted Nugent. Quella sera, come molte altre in seguito, il pubblico impazzì. Nel backstage, dopo l’esibizione, Bon si vantò col giornalista di «Hit Parader» Andy Secher: “Diventeremo uno dei gruppi rock’n’roll più grandi al mondo. Dateci un paio di anni e questo posto lo riempiremo tutto da soli”. Aveva ragione. Sfortunatamente, non visse abbastanza a lungo da vederlo.
Quando, dove e, soprattutto, come è morto Bon Scott? Trentasette anni dopo, ancora nessuno lo sa per certo. Jesse Fink decide di investigare e in un nuovo libro rivela una testimonianza capace da sola di rimettere tutto in discussione. Ve ne parliamo tra le pagine del nuovo numero.
La morte di Bon Scott sembrò a tutti un punto di non ritorno. Poi arrivò Brian Johnson e gli AC/DC realizzarono l’album che avrebbe rivitalizzato la loro carriera e sarebbe diventato il più esplosivo best seller rock di tutti i tempi.
«BACK IN BLACK è stato il nostro tributo a Bon», ha detto Angus Young.
Sono solo alcune delle storie che abbiamo raccontato in questo nuovo numero, che vi farà venire i brividi per l'immediato e vertiginoso tuffo nel passato, evocato dalle voci della band, da foto spettacolari e dalle storie più assurde sugli AC/DC.