I Doors hanno scritto pagine importantissime della storia della musica a ritmi serratissimi. Per questa ragione, la loro opera non è esente da errori.
In pochissimi anni, i Doors si sono affermati come icone senza tempo, trascendendo la loro identità artistica, per diventare veri e propri simboli di costume. Spettacoli dal vivo con tempi ristretti e sessioni estenuanti in studio non hanno prodotto soltanto pietre miliari della musica e, in questa classifica, vi presentiamo alcuni tra i peggiori brani mai rilasciati dai Doors.

I Can't See Your Face In My Mind
Il secondo album dei Doors, STRANGE DAYS, è un'avventura profondissima nel nucleo della band. Purtroppo, però, il disco perde la sua direzione verso la fine, dove I Can't See Your Face In My Mind si presenta come una ballata pigra e priva di senso.
Easy Ride
Nel 1969, Jim Morrison aveva perso la sua cognizione compositiva. Questo spinse Robby Krieger a prendere in mano la situazione, salvando il possibile. L'interpretazione che Morrison fa di Easy Ride, però, è disastrosa, così come l'opera lirica.
Cars Hiss By My Window
L'ultimo album dei Doors è uno dei migliori dischi nella storia del rock. Ciò nonostante, non tutte le tracce funzionano e questa in oggetto ne è la prova. Un blues lento e lascivio traina la strumentale, rendendo il brano vacuo.
The Spy
Pur gettando le basi per ciò che sarebbe stato L.A. WOMAN, il blues di The Spy risulta come una traccia non ben definita, un lavoro provvisorio, mai completamente sviluppato, venuto fuori tra una pausa dalle incisioni e l'altra.
L'America
Jim Morrison morì tre mesi dopo l'uscita dell'ultimo album dei Doors. In L.A. WOMAN il Re Lucertola consacra il suo nome all'eternità in via definitiva, pur mostrandosi incapace di evitare cadute di stile come in L'America.
Summer's Almost Gone
WAITING FOR THE SUN fu l'unico album dei Doors a toccare il podio più alto delle classifiche internazionali, pur contenendo alcuni dei lavori meno coinvolgenti della band. Summer's Almost Gone racchiude una delle performance più perse e frammentarie di Jim Morrison in assoluto.
Wintertime Love
Si muove lungo un valzer per circa due minuti, pur risultando stucchevole ed interminabile anche alle orecchie di un fan sfegatato dei Doors. In Wintertime Love, Jim Morrison risulta poco ispirato, così come i testi da lui firmati.
Blue Sunday
Una strumentale languida che non ha mai realmente convinto neanche i membri della band, sovrastata da una voce ben poco evocativa, Blue Sunday vede i membri della band avvolti da un torpore decisamente poco piacevole.
Indian Summer
Pur presentando diverse similarità con l'immensa The End, Indian Summer manca del pathos e della grinta che rendono la traccia citata un manifesto del rock classico. Il brano risulta poco incisivo, a tratti noioso e ridondante.
Yes, The River Knows
Il brano si discosta eccessivamente dall'identità artistica prorompente del gruppo, creando un contrasto fortissimo tra ciò che i Doors avevano costruito e ciò a cui stavano andando incontro con il loro terzo album.