Come suonare la chitarra come George Harrison dei Beatles

george harrison
Eric Koch for Anefo – http://proxy.handle.net/10648/aa6be5ba-d0b4-102d-bcf8-003048976d84 CC0

Un unsung hero della chitarra moderna. George Harrison ha fatto capolino nella storia della musica con quieta eleganza, allo stesso modo con cui ha messo in musica le idee di una delle più grandi rock band di tutti i tempi: i Beatles.

George Harrison ha fatto la storia della chitarra contemporanea, nonostante abbia avuto bisogno di tempo per essere compreso a pieno. Il suo, era uno stile peculiare che, dietro un'apparente semplicità spudorata, celava una travolgente creatività; un po' come le più grandi hit dei Beatles, del resto. Egli doveva il suo approccio ad una commistione aulica di influenze che andava dai grandi del rockabilly alle leggende del jazz. Lo stile di Harrison è profondamente personale, fluido e diretto, avendo all'attivo fraseggi a dir poco memorabili.

La chitarra secondo George Harrison

Come già accennato in precedenza, il playing di George Harrison si basa su asserti molto semplici. Gli accordi usati dal chitarrista sono basilari, ma intensi e profondi. Per comprendere a pieno lo stile di George Harrison occorre focalizzarsi sulla sua produzione acustica, dove il chitarrista ha attuato cromatismi particolarmente interessanti integrando alterazioni e accordi di settima in giri di base. Un altro tratto distintivo di Harrison è l'armonia che il chitarrista metteva in pratica piazzando il capotasto in alto sul manico per poi suonare accordi in prima posizione, notevolmente più in alto.

La chiave del suo stile chitarristico non è il virtuosismo, quanto il timing. George Harrison non si è mai lanciato in esecuzioni serrate o in soli scioccanti, ma ha sempre saputo dove piazzare le poche note che suonava. Harrison ha sempre fatto valere ogni cambio d'accordi e, nei soli, trasponeva i lick di Pentatonica nella più classica sequenza blues delle 12 barre. A questo proposito, il chitarrista non ha mai fatto segreto di ispirarsi profondamente a Chuck Berry. Le sue plettrate, poi, erano ricche e decise, costituendo una ritmica particolarmente solida.

Un'altra tecnica molto importante nel playing di George Harrison, sebbene estranea ai Beatles, è quella dello slide, una delle ragioni del successo di ALL THINGS MUST PASS. Con il bottleneck, George Harrison ha creato melodie soavi che, spesso, imitavano le linee vocali. La slide di Harrison non è blues, ma sa emozionare, con l'aiuto del twang tipico dell'unione della sua Fender "Rocky" Stratocaster e dei suoi amplificatori del medesimo marchio, il tutto coadiuvato da un riverbero e una nota di compressione. Nella slide alla Harrison bisogna alternare lunghe note in legato a passaggi in staccato e mutare le corde che non vengono suonate durante la frase, adottando un tocco rilassato.

La sua strumentazione

Nel corso degli anni George Harrison ha adottato un numero molto considerevole di strumenti. Il chitarrista è apparso con chitarre Gibson Les Paul ed SG con humbucker, semiacustiche Gretsch ed Epiphone e chitarre Fender come la sopracitata Rocky e la Telecaster in palissandro. Va detto che, il più iconico dei suoi sound chitarristici proviene proprio da queste ultime. Il twang unico, acidulo, sprigionato dai pickup di queste chitarre ha rappresentato un marchio di fabbrica per il chitarrista, insieme ad amplificatori come il Fender Twin Reverb ed il Vox AC30. Per quanto riguarda gli effetti, invece, il Beatle silenzioso ha notoriamente adottato pedali fuzz ed espressivi del volume, oltre a wah, compressori e riverberi.

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