I Creedence Clearwater Revival e il lungo cammino verso la Royal Albert Hall

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Al tramonto degli anni '60, John Fogerty, Stu Cook e Doug Clifford erano sul tetto del mondo, quasi in grado di surclassare i Beatles, ma le cose sarebbero cambiate di lì a poco.

I CCR erano vicinissimi alla tempesta, nonostante stessero cavalcando la cresta dell'onda. Solo tre giorni dopo l'inizio del loro primo tour europeo le conferenze stampa del gruppo passarono totalmente in secondo piano a causa della notizia shock dello scioglimento del sopracitato Quartetto di Liverpool. Era l'aprile del 1970. Fu abbastanza per far tornare Fogerty coi piedi per terra, nonostante il gruppo fosse vicino a diventare il più famoso del pianeta. Il 14 di quello stesso mese, del resto, a quattro giorni dall'infausta notizia, i CCR salirono sul palco della Royal Albert Hall, trionfando su tutti i fronti. Ad oltre mezzo secolo dall'accaduto, gli esecutivi della band rilasciano AT THE ROYAL ALBERT HALL che, con un documentario, mostra agli appassionati tutti i dettagli di una notte magica a cui il gruppo non arrivò, di certo, dal giorno alla notte.

La storia dei Creedence fino alla Royal Albert Hall

Stu Cook non ha mai dimenticato l'energia respirata sul palco della spettacolare location, un vero e proprio pinnacolo per i più grandi musicisti della storia. Il successo dei CCR, comunque, proveniva da una gavetta tenace e diligente, partita nel nord della California nel 1959. I primi singoli del gruppo, al tempo chiamato The Blue Velvets, vennero rilasciati sotto egida di un'etichetta di Oakland, ma fu solo con la British Invasion che il trio ebbe modo di trovare la sua strada, tra blues a 12 barre e rockabilly poco innovativi.

Passarono gli anni, i Blue Velvet andarono incontro a molti cambiamenti ed esperienze dal vivo e, nel 1967, Fogerty lo ricorda, la formazione diede i primi segnali del sound che avrebbe contraddistinto i CCR con il brano Porterville, concepito sul prato da parata della Army Reserve Unit. Nehgli anni, i Creedence non fecero altro che crescere, così come lo stile compositivo di Fogerty maturava. La band divenne una bestia da festival, arrivando a suonare per folle oceaniche. In ultima istanza, ciò che li avrebbe fermati sarebbero state incomprensioni del tutto personali che, nel 1972, portarono allo scioglimento di uno dei più grandi gruppi della storia del rock.

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