Il legame che univa Andy Warhol e Lou Reed si protrasse per molti anni, portando alla nascita di alcune delle produzioni artistiche più evocative del XX Secolo.
Un rapporto tanto forte quanto burrascoso, principalmente a causa della potenza delle due menti coinvolte. Quando Lou Reed fondò i Velvet Underground nel 1964, gli bastò poco tempo prima di diventare uno degli atti più in voga della scena newyorkese. Le voci di corridoio arrivarono presto a Warhol che decise di accogliere Reed e i suoi nella Fucina creativa più famosa della Grande Mela. La scelta dell'artista di introdurre Nico alla band si rivelò provvidenziale, nonostante gli alti e bassi precoci tra Warhol e Reed. Placati gli animi, però, il leggendario frontman diede vita a 12 tracce, fino ad oggi, rimaste inedite.
Il fantastico ritrovamento
Le incisioni di Reed sono state scoperte in una vecchia incisione a nastro datata 1975. Si pensa che le demo fossero state incise per Warhol, essendo state trovate negli archivi a lui dedicate. Sull'etichetta si legge: "The Philosophy Songs (From A to B and Back)".
Stando alla qualità dell'audio. Reed avrebbe potuto incidere le tracce nel suo appartamento, servendosi di un microfono, chitarra acustica e voce. La voce di Reed nei nastri risulta molto diversa rispetto alle testimonianze dal vivo dell'epoca, eppure il ritrovamento ha rappresentato una svolta davvero eccitante nella ricostruzione di quegli eclettici anni nella Factory di Warhol.
La sensibilità posta nelle tracce riflette la vena sperimentale e creativa che Reed pose nelle incisioni dopo essere entrato in contatto con l'artista, con i brani recentemente riemersi a rappresentare un tassello importantissimo nel grande mosaico della storia del rock.