Rock Tales: ROD STEWART e la Signora May | Classic Rock

Moltissimi anni fa, i portuali di Liverpool erano soliti riunirsi nei pub, sbronzarsi e cantare canzoni. Uno di questi motivi raccontava la storia di una prostituta che approfittava dei suoi clienti rubando e vendendo i loro oggetti personali mentre dormivano. Nel 1961, quella canzone era ancora in voga tra i marinai di tutto il Regno Unito e quando Roderick la ascolta per la prima volta, ha appena preso la sua prima sbronza in un bar. Ha 15 anni e, con la squadra con cui gioca a pallone, ha da poco assaporato una brutta sconfitta. Forse il calcio non fa per lui, forse è troppo giovane anche per assecondare le ambizioni del padre, che ha fallito una carriera da centrocampista. Il mondo è pieno di energia e la musica lo attrae come e più del pallone. E poi, come si fa a essere disciplinati quando hai gli ormoni alle stelle? Così lascia il Brentfrod, la sua squadra, e decide di avventurarsi nella musica. Sempre nell’estate del 1961, s’imbuca al Beaulieu Jazz Festival e, in una serata di anarchico jazz, capisce quale sarà la sua strada. La stessa sera (e che sera!), Roderick incontra una giovane donna e ne rimane incantato. Ormoni e atmosfera adrenalinica fanno il resto.

Lei gli ruba l’anima e la verginità, regalandogli un ricordo che non lo avrebbe mai più abbandonato. Il festival prosegue magicamente e diventa un evento rivoluzionario, creando un modello per tutti i festival pop degli anni a venire, fino ai giorni nostri. C’era già tutto; l’atmosfera da carnevale, le giostre, il campeggio, lo stile di vita alternativo e l’amplificazione a palla. Un cinegiornale Movietone aveva descritto quel festival come pura follia. All’epoca, poi, c’era un fortissimo legame tra gli appassionati di rock e jazz e la Campagna per il disarmo nucleare, e Roderick iniziò a prendere parte alle marce annuali di Aldermaston, in Inghilterra, dal 1961 al 1963, intonando lo slogan Ban The Bomb e dando di matto, tanto da farsi arrestare più volte durante i sit-in. A detta dei suoi amici, Roderick aveva scoperto che far parte del movimento era un ottimo modo per incontrare ragazze. A tutte loro, si dice che il giovane Rod Stewart cantasse una canzoncina imparata nei pub, la cui protagonista, una giovane donna, tale Maggie May, lo aveva derubato della sua innocenza, pur risparmiandogli il portafogli... Nell’ottobre 1971, quella canzone arrivò al numero uno della UK Singles Chart (per cinque settimane) e raggiunse la vetta delle classifiche in Australia (quattro settimane), Canada (una settimana) e Stati Uniti (cinque settimane). Thank you, Maggie!

 

…tratto da ultimo numero di Classic Rock, disponibile in edicola e online!

Cristiana Turchetti

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Cristiana Turchetti

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