ElleBorn: una rivelazione fra rock ed elettronica

Gli ElleBorn spaziano dal rock all’elettronica per toccare tutte le corde dell’esistenza

Gli ElleBorn sono una band romana fondata dal duo Elle (voce) e Lucio De Angelis (batteria), oggi uniti a Simone Fedele (chitarrista). Il loro sound, curato nei minimi dettagli, spazia dal rock all’elettronica e si propone di toccare tutte le corde dell’esistenza. Lo scorso settembre hanno debuttato col loro primo album, JUST A GRAIN OF SAND, e ora sono pronti per una valanga di live.

Avete partecipato al nostro contest per esibirvi al MEI. È stata una delusione non essere selezionati?
No, assolutamente. Siamo arrivati fra i primi tre e ne siamo felici. Ci sarebbe piaciuto esibirci al MEI, ma la Redazione ha preso un’altra decisione e siamo felici di essere arrivati fin qui.

Il vostro brano Renaissance, nell’arrangiamento per il format Afternoon in Music, è stato definito il vostro manifesto, siete d’accordo?
Essendo il nostro primo singolo e video ufficiale può rappresentare bene quello che siamo, ma abbiamo miliardi di altre sfaccettature e ascoltando il nostro album si capisce bene. La nostra versione di Renaissance per Afternoon in Music è molto più scarna, quasi elettro-acustica, noi siamo più rock e forse apparteniamo più alla versione originale.

Come sono nati gli ElleBorn?
La band è nata nel 2014,  sono ormai tre anni che stiamo in piedi. Da un’idea mia e di Lucio, il batterista. In seguito a varie formazioni ed esperienze di vita differenti ci siamo rincontrati dopo quindici anni, in cui non ci siamo né visti né sentiti. All’inizio eravamo addirittura in cinque ma era difficile, anzi impossibile gestire cinque teste. Il nostro attuale chitarrista è Simone Fedele.

Come mai avete scelto questo nome?
E: Elle è il mio nome d’arte già da qualche anno. Quando abbiamo fondato la band, ho espresso il desiderio di mantenerlo, così abbiamo deciso di unirlo al suffisso “born” perché questo progetto per noi è stata una rinascita: una boccata d’aria fresca.

Elle, quando hai iniziato con la musica?
Ho iniziato ad amare la musica da piccolina. Quando avevo tre anni, salivo in macchina e chiedevo a mio padre di mettere Gianna Nannini. M’immaginavo già sul palco, coi ballerini dietro. A quindici anni ho iniziato con le band e poi a scrivere alcuni pezzi.

Vi occupate personalmente della stesura dei brani?
Io mi scrivo la struttura e il testo, diciamo che do un’impostazione. Dopo di che c’è tutto l’arrangiamento, che non è affatto secondario. Questa parte di solito la facciamo insieme, anche se Lucio è fondamentale e si occupa di tutta la parte elettronica del brano. Quando butto giù un testo capita che mi senta ispirata dalle cose che ho intorno, dalla mia vita, mentre altre volte mi lascio guidare da una canzone che passa in radio. Nelle canzoni più inaspettate si trovano gli spunti migliori per creare la propria storia.

Cosa ne pensate dei vari talent e concorsi per artisti emergenti? 
Non siamo contrari, ma i talent hanno in un certo senso finito di ammazzare il mercato musicale. La colpa non è certo dei talent in sé, quanto nelle mode e nelle cose che ci vengono propinate come tali. Sono un’ottima vetrina a prescindere dalla vincita.

Vi adeguereste per sfondare?
Nella vita bisogna provarle tutte per dire: “Ok, ho fatto tutto quello che potevo”, però ci sono altre vie oltre alla televisione per fare strada, anche se sono più lente e tortuose. Sullo schermo sei lanciato, in primo piano. Tutte le altre vie richiedono pazienza e fatica. Noi ci stiamo provando come moltissime altre band davvero brave ma è anche vero che oggi c’è una marea di gente che suona. Prima, produrre un disco costava tantissimo, era impensabile, oggi basta avere un computer e una scheda audio per fare musica.

Che ci dite del vostro primo album JUST A GRAIN OF SAND?
E’ uscito su tutti i digital store il 10 settembre, pochissimo tempo fa. Lo stiamo promuovendo e proprio in questi giorni è uscito il nostro secondo singolo, Jasmine. E’ un disco completamente autoprodotto e ne andiamo molto fieri perché è stato veramente difficile non demordere. Fare le cose da soli è complicato e richiede tempo. Da qui in avanti ci vogliamo impegnare a trovare qualcuno che ci porti su un gradino più alto, prima o poi trovare qualcuno in grado di collegarti agli addetti ai lavori diventa necessario.

Accoglierete a braccia aperte la proposta di un’etichetta discografica?
Diciamo che le braccia ci sono, ma le apriremo solo qualora la proposta fosse davvero interessante. Non si possono accettare tutte le proposte, ci sono molti non-professionisti che si spacciano per tali. Valuteremo bene ogni singola proposta.

Il vostro primo album è recentissimo, vi lancerete in un tour?
Stiamo organizzando il nostro tour invernale che partirà da gennaio e contiamo anche di andare all’estero. Con questo genere musicale puntiamo a non rimanere soltanto in Italia, anche se i live finora sono andati benissimo, è stato così fin dall’inizio. Dopo i concerti, tutti acquistano il Cd e ne rimangono piacevolmente sorpresi. La cosa fighissima è che anche gli addetti ai lavori ci hanno riempito di complimenti,  anche quando il progetto era ancora molto grezzo: ci hanno detto spesso che la nostra esibizione li ha entusiasmati, e non capita spesso vedendo una band per la prima volta…

Visita il canale Youtube degli ElleBorn cliccando qui!  

 

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