Improvvisamente il genio. Come Bob Ezrin salvò “Comfortably Numb”

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Avremmo potuto non conoscere mai il più grande assolo di chitarra di sempre

Si è detto e scritto già molto sulla genesi di “Comfortably Numb“, brano dei Pink Floyd inserito nel 1979 all’interno di “The Wall“. Sulle controversie sui diritti d’autore fra Roger Waters e David Gilmour, così come sul ruolo della Columbia Records, l’etichetta che pubblicò l’album.

A quarant’anni di distanza dalla nascita dell’undicesimo album in studio del gruppo musicale britannico, uno dei dischi doppi più venduti nella storia, che segnò irreparabilmente la carriera dei Pink Floyd per i contrasti fra i membri della band, nuova luce sul tema ci è stata offerta da una recente intervista che il produttore Bob Ezrin ha concesso all’emittente canadese CBC.

Ezrin racconta come fu innanzitutto costretto a fronteggiare gli attacchi della casa discografica, nascondendo a casa propria i nastri originali delle registrazioni. Arrivò addirittura a minacciare la segretaria inviata dalla Columbia a recuperarli con frasi molto forti: “I can’t be responsible for what’s gonna happen to you” (“Non sono responsabile di cosa potrebbe succederti”).

Ma il vero problema sorse proprio sul brano “Comfortably Numb”, per il quale solo un atteggiamento volutamente provocatorio che il produttore adottò nei confronti di Rogers ne consentì la nascita della versione finale che oggi tutti ammiriamo.

Mentre l’album era nelle fasi finali di registrazione Rogers si era negato a scrivere il testo del brano: “So you don’t really think you can do anything with this, huh? … You don’t think you’re man enough?” (“Quindi pensi davvero di non poterci fare nulla, eh?… Pensi di non essere abbastanza uomo?”). Ebbene, la risposta, meglio, l’insulto con cui Rogers rispose alle taglienti osservazioni del produttore discografico sembrarono scrivere la parola fine sull’argomento. Ma la storia, come sappiamo, andò diversamente. Racconta infatti Ezrin nell’intervista che il mattino seguente Waters gli lanciò un foglio di carta col testo della canzone completo. Al quel punto Bob ricorda “Seriously, I read that and I thought, ‘This is pure genius’” (“Seriamente, l’ho letto e ho pensato, ‘Questo è genio puro’”).

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