I Jethro Tull, in oltre 50 anni di esistenza, hanno affrontato una miriade di sfumature stilistiche: blues, folk, arrangiamenti sinfonici, hard rock, progressive, brani acustici ricchi di percussioni, swing, pop, musica elettronica...I batteristi che hanno militato tra le fila della band sono tra i più originali e influenti mai apparsi sulla scena musicale del periodo.
Clive Bunker fu, ed è tuttora, una vera e propria forza della natura. L’ex capelluto di Luton esordisce in THIS WAS (1968), ma trova la consacrazione con i successivi STAND UP (1969), BENEFIT (1970) e AQUALUNG (1971).
Nel 1971 comunica ai compagni il desiderio di lasciare, in modo da dedicare più tempo alla famiglia.
Ian Anderson – il leader del gruppo – pensa a quel punto di rivolgersi a una vecchia conoscenza, Barrie Barlow. BB militava in svariate formazioni, cercando di sbarcare il lunario in fumosi night. Non ci pensa un attimo: due settimane dopo è sul palco con la band in America e ci regala quasi un decennio di drumming assolutamente spettacolare per inventiva, originalità e attenzione al dettaglio negli arrangiamenti percussivi.
Il canto del cigno di Barrie con i Jethro è STORMWATCH (1979), ennesimo capolavoro ritmico della band.
Barrie Barlow decide di prendersi una pausa, per scoprire dalla stampa musicale di essere stato rimpiazzato da Mark Craney per le registrazioni di A nel 1980. E così il primo musicista americano a suonare coi Jethro Tull è proprio questo giovane musicista, proveniente da Sioux Falls, South Dakota.
Gli basta A e il successivo tour nel 1980-81 per lasciare il segno ma, restio a trasferirsi in Inghilterra, Mark decide di lasciare la band alla fine del tour.
Per il successivo THE BROADSWORD AND THE BEAST (1982) viene reclutata una vecchia conoscenza della band e della scena folk inglese, il session man Gerry Conway. Batterista solido, gran tempista dal bel suono, Conway non era così esperto nell’eseguire le lunghe composizioni di Anderson.
Pochi mesi dopo, Gerry decide di ritornare in pianta stabile con i Fairport Convention e viene sostituito da Doane Perry, che rimarrà con i Tull per ben 28 anni, sempre definito “il nuovo batterista”! Doane Perry riesce nel miracoloso intento di suonare con rispetto e credibilità le parti di tutti i suoi predecessori e allo stesso tempo aggiungere il proprio stile.
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